I 250 sugli spalti a Cesena Una gioia che non fa dormire

I 250 sugli spalti a Cesena Una gioia che non fa dormire
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«Toccato il letto adesso, notte a tutti». Sono le 3.46 del mattino, il messaggio è del Lissa che dopo oltre 14 ore di trasferta con “Chei de la Coriera” per seguire il 2-2 di Cesena chiude l’incredibile nottata romagnola. «Due ore e mezza di sonno, sveglia alle sei e mezza ed eccomi al lavoro». Queste parole sono di Marco, l’altro organizzatore dei bus partiti da Bergamo nel pomeriggio mentre mostra una foto dall’ufficio per l’ultima giornata di lavoro della settimana.

Nelle parole dei due amici, che insieme agli altri circa 250 tifosi bergamaschi era al Manuzzi per la sfida salvezza contro la squadra di Di Carlo, ci sono un po’ tutte le emozioni vissute in Romagna. Prima l’attesa, poi la gioia, poi la paura e poi ancora la gioia. Il ritorno a Bergamo si è vissuto in un clima molto soft, dai social si legge anche di come gli amici del Centro di Coordinamento che avevano come capolinea Parre (Val Seriana) siano arrivati a casa intorno alle 4. Insomma, la prima trasferta dopo 5 mesi è stata una bella avventura che poteva anche chiudersi con un successo al 94esimo. Peccato davvero, ma la salvezza è ad un passo.

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Incidente in autostrada, diamo una mano. Partiti intorno alle 15 da Bergamo, i due bus de “Chei de la Coriera” si sono resi protagonisti di qualcosa che gli rende veramente onore. Dopo la sosta a Campogalliano, intorno alle 18 i mezzi con a bordo i 90 “corieristi” ha superato lo snodo di Bologna ma quando i problemi di traffico sembravano passati ecco che a Faenza succede l’incredibile.

Un tir ha coinvolto in un tamponamento una vettura e un camper. A bordo del camper c’era una famiglia con il padre alla guida che dopo l'urto inizia a sbandare paurosamente sulla carreggiata, probabilmente era stato colpito da un malore. La moglie al suo fianco è riuscita a bloccare il mezzo, l’autista di uno dei due bus provenienti da Bergamo ha accostato e alcuni tifosi atalantini si sono impegnati per fermare il traffico sull’autostrada. Fortunatamente l’incidente non ha provocato danni particolari, una macchina della società autostrade e gli uomini del 113 sono arrivati sul posto per ripristinare la condizione di sicurezza e verso le 19 i due bus di tifosi sono ripartiti. Alle 20, il settore ospiti conteneva già quasi tutti i tifosi al seguito.

Cerete, Savona e gli altri. Prima del fischio d’inizio, i bergamaschi hanno incitato i giocatori fin dal riscaldamento. Nel settore ospiti erano ben visibili gli striscioni di Cerete, Gavarno, Zanica, Lecco, Parre, Trescore  e Savona oltre ad una serie di altri vessilli nerazzurri come “Amor Loco” e “Oltre il risultato”. Particolare la scelta dei due amici liguri provenienti da Savona, invece di attraversare Liguria ed Emilia Romagna hanno deciso di fare una deviazione fino a Bergamo per partire in bus insieme agli orobici.

 

 

Nel primo tempo i cori di incitamento si sentono distintamente nonostante i padroni di casa siano in netta superiorità, per lunghi tratti la buona prova dell’Atalanta lascia buonissime sensazioni agli ospiti presenti che cercano di dare una mano a Pinilla e compagni.

 

 

Il gol del vantaggio di Pinilla ad inizio ripresa ha mandato tutto il settore in visibilio, al 50’ la stagione sembrava già chiusa ma un’ingenuità di Benalouane proprio dalla parte di campo dei tifosi nerazzurri regala un calcio di rigore al Cesena che Brienza trasforma per l’1-1.

Grande paura, poi Pinilla. Nell’aria del Manuzzi c’era tensione, nei distinti un centinaio di supporters di casa ha inveito contro i bergamaschi per tutto il secondo tempo e mentre la spinta dello stadio aumentava ecco succedere l’incredibile. La palla di Giorgi per Carbonero al 70’ mette paura, il numero 7 bianconero indovina una palombella micidiale che beffa Sportiello e regala un 2-1 importantissimo per il Cesena.

I tifosi nerazzurri piombano nell’incubo, l’ultimo quarto d’ora di partita è concitato perché i padroni di casa si difendono e la Dea sembra non averne più. Moralez risveglia il settore ospiti, D’Alessandro costringe Renzetti ad un paio di interventi che fanno arrabbiare gli orobici ma quando la paura di non farcela sembra materializzarsi davvero i 500 occhi del settore ospiti si posano a circa 100 metri di distanza e Pinilla accende la gioia collettiva.

Gli ultimi istanti vedono Perico fallire il 3-2 proprio davanti ai tifosi nerazzurri, Bianchi al 94esimo si mangia il gol che avrebbe chiuso i conti ma al fischio finale di Rizzoli ci sono comunque applausi per tutti. Lo stadio di casa rende onore al Cesena, lo spicchio nerazzurro festeggia per lo scampato pericolo. Qualcuno aspetta il lancio delle maglie, i giocatori salutano e mentre Pinilla commenta a Sky la sua rovesciata il cielo sopra il Manuzzi si tinge di nerazzurro.

Il ritorno a casa è accompagnato dalla pioggia, da Cesena a Bergamo i 350 chilometro di autostrada sono un deserto ma mentre l’adrenalina scende, la gioia per la magia di Pinilla lascia presto il posto al rammarico per il colpo del ko fallito da Bianchi. Pazienza, è una stagione da soffrire fino alla fine. Quelli di Cesena, dopo 14 ore di trasferta con qualcuno che alle 6 era già in piedi per andare al lavoro, hanno vinto comunque.

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