La difesa va all'attacco I dieci numeri della svolta

La difesa va all'attacco I dieci numeri della svolta
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Atalanta – Cesena può rappresentare la gara della svolta. Dall’inferno al paradiso, i ragazzi di Colantuono ribaltano un risultato terribile con grande cuore e la vittoria si può riassumere facilmente in queste 10 combinazioni di numeri. I dieci numeri della svolta.

1) 31-43-92: la paura - Al 31’ e al 43’ l’attaccante cesenate numero 92 Defrel (classe 1991, nazionalità francese) manda al tappeto l’Atalanta con due conclusioni di sinistro angolate. La prima giocata beffa Del Grosso e Cherubin, la seconda manda al tappeto Stendardo e sul Comunale cala un buio pesto nonostante la splendida giornata di sole. Incubi e maledizioni.

2) 46-50-52: il paradiso - Come spesso accade, il calcio in pochi minuti regala emozioni contrastanti e completamente nuove. Dalla paura sul ciglio del baratro, l’Atalanta torna in paradiso nel giro di appena 6 minuti: al 46’ del primo tempo Benalouane in girata trova l’1-2, Stendardo pareggia i conti al 50’ e, al 52’, è un pasticcio tra Capelli e Leali a mandare in porta Maxi. Apoteosi al Comunale.

3) 29-2: difesa all’attacco – Il 29 è il numero di maglia di Yohan Benalouane, il 2 quello di Guglielmo Stendardo. Nel momento del bisogno, ecco due difensori protagonisti in area per quelli che sono i primi due gol stagionali di giocatori che si muovono nel pacchetto arretrato. Curiosità per curiosità, l’ultima volta che l’Atalanta segnò due reti in casa con due difensori fu nella passata stagione contro il Torino: in gol Stendardo e Lucchini, 2-0 finale e tre punti all’Atalanta.

4) 7-18: fioccano occasioni – Al termine dei 95’ di gioco lo score ufficiale della Lega di serie A recita 7 conclusioni nello specchio della porta e 18 complessive dell’Atalanta contro il Cesena. In questa stagione mai l’Atalanta aveva prodotto così tanto in fase offensiva, la media è stata più che triplicata in tema di conclusioni nello specchio (poco più di 2 il dato delle precedenti 13 uscite) e quasi raddoppiato in termini globali (11 la media totale). Occasioni a profusione.

5) 635: si gioca al massimo – Sono ben 635 i palloni giocati dalla Dea nella gara contro il Cesena. Ben 108 in più rispetto alla media abituale, addirittura 131 in più rispetto agli avversari in una gara che, anche e soprattutto in questo dato, dimostra quanto sia meritato il successo. Se provi a giocare, prima o poi le occasioni arrivano e i gol pure.

6) 77,8: pericolosità incredibile – Alla voce “indice di pericolosità” l’Atalanta, in questa stagione, ha sempre visto trionfare numeri decisamente imbarazzanti. La media stagionale era ferma a quota 32,7 prima del Cesena, quindi meno di un terzo delle azioni prodotte risultavano pericolose per gli avversari. Bene, contro il Cesena questo dato è schizzato a quasi 8 su 10, più che raddoppiato in 95 minuti: che sia davvero la svolta della stagione?

7) 68 – 21: il “Ciga” dirige – Lo abbiamo scritto spesso, le fortune di questa Atalanta passano dai piedi buoni di gente come Luca Cigarini. E siccome non tutti hanno Luca Cigarini e pure nel gruppo nerazzurro non ce ne sono molti del livello del regista emiliano quando i passaggi riusciti arrivano a quota 68 ecco che si spiega molto bene il perché di una produzione offensiva di questo livello. Se Cigarini pensa e traduce in una giocata la traiettoria giusta, l’Atalanta crea superiorità e riparte in modo pericoloso. Tutto logico, magari non sempre facile ma sicuramente fondamentale.

8) 3-8: legni pesanti – Sono stati Cristiano Del Grosso (numero 3 sulle spalle) e Giulio Migliaccio (numero 8) a colpire i due pali di giornata. In precedenza, i legni pesanti colpiti dall’Atalanta videro protagonisti Raimondi a Reggio Emilia con il Sassuolo e Baselli in casa con la Roma: due circostanze che hanno inciso pesantemente sul risultato. Fortunatamente, contro il Cesena i pali non hanno pesato troppo e sono arrivati i tre punti.

9) 9-4: la svolta dalla panchina – E’ Rolando Bianchi (maglia numero 9) l’uomo che ha cambiato il volto dell’Atalanta. Per lui ben 4 conclusioni pericolosissime nel secondo tempo, un miracolo di Leali a togliergli la gioia del primo gol in maglia nerazzurra ma una prestazione da applausi in coppia con German Denis. A Roma con la Lazio si meriterebbe un’opportunità dal primo minuto magari in coppia con Boakye. Ariete.

10) 14-14: media perfetta – Sono 14 i punti conquistati dall’Atalanta in 14 gare. La proiezione dice 38 a fine campionato, certamente meno rispetto al recente passato, ma perfettamente in linea con quella fatidica quota 40 che significa certezza di restare in serie A. Siamo molto vicini alla navigazione tranquilla, oggi l’Atalanta ha 5 squadre alle spalle: Parma a 6 punti, Cesena a 8, Chievo a 10 (con una gara in meno),Cagliari a 11 (con una gara in meno ma in svantaggio nello scontro diretto) e Torino a 13. A pari dei nerazzurri c’è il Verona, solo un punto più avanti l’Empoli di Sarri. C’è da lottare, ma la strada è giusta.

 

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