Il cielo (d'Europa) con un dito La gioia di Raimondi a Londra

Sono passate più di quarantotto ore dalla partita che l’Atalanta ha giocato a Londra contro il Queens Park Rangers, anche gli ultimi appassionati presenti al Loftus Road sono tornati a casa (compresi quelli in camper e in pulmino) e negli occhi di tutti è rimasta la gioiosa “prestazione” di chi era sulle tribune per tifare la Dea. Del gran gol di Kurtic si è parlato forse poco, ancora meno è stata sottolineata la bella emozione di chi domenica 2 agosto, per la prima volta, ha indossato la maglia nerazzurra fuori dai confini nazionali.
Per Tiziano Tulissi, bergamasco di Nembro classe 1997, quei pochi minuti nel finale di gara significano certamente molto ma, con una carriera davanti, l’augurio di avere altre possibilità di andare in Europa è più che mai doveroso. GianPaolo Bellini c’era nel 2007 quando la Dea giocò due gare a La Coruna. Cristian Raimondi, invece, domenica ha toccato il cielo con un dito. Lui in Europa con la Dea sognava da tempo di andarci e i 45 minuti di gioco contro il QPR hanno rappresentato qualcosa di speciale.
Brividi nerazzurri. La voce di Raimondi nel primo dei due giorni di riposo concessi da mister Reja è carica d’emozione. «Quando siamo entrati per vedere il terreno di gioco, i nostri tifosi non erano ancora all’interno dell’impianto. Nemmeno quando era in corso il riscaldamento li ho visti, e mi dispiace, perché avrei voluto godermeli e magari fotografarli. Durante la partita il loro sostegno è stato fantastico: li ho sentiti al nostro fianco per tutta la gara. Vederli a pochi metri dal terreno di gioco in un campo inglese, con l'entusiasmo di sempre, è stato bellissimo. Per uno come me che tifa Atalanta una pagina da incorniciare. Anche perché è stata una partita vera sotto tutti i punti di vista e questo ha dato più valore al contesto e al tifo. Peccato per la vittoria sfumata, resta una giornata incredibile».
Dopo la rottura del crociato a novembre dello scorso anno, CR77 è tornato al 100% e in campo sembra non avere nessun timore. Reja lo ha gettato nella mischia dopo il riposo e lui, per lunghi tratti, è parso smanioso di fare grandi cose. «Quando sono entrato ero carico a mille: Atalanta in Europa, stadio inglese, zero barriere. Ho cercato alcune giocate e nel complesso sono contento della prestazione ma soprattutto di come mi sento. Per certi versi, sto pure meglio rispetto a prima dell’infortunio. A Londra sarà stata l’adrenalina, ma mi ha fatto piacere riscoprirmi sicuro anche nei contrasti molto duri e vedere che non ho né timori né problemi di nessun tipo. Avanti così: inizio la stagione con tante motivazioni. Ci tenevo a sentirmi al massimo perché sono convinto che durante l’anno potrò dare una mano importante alla squadra».
La stagione alle porte. Raimondi ha poi parlato della stagione che sta per iniziare e le sue sensazioni sono positive. «Non voglio sbilanciarmi – racconta - , ho già detto alla Festa della Dea che noi quest’anno dovremo mangiare l’erba, ma quello che posso dire è che le sensazioni sono positive. Continuiamo a lavorare, sistemiamo i problemi e prepariamoci agli impegni che contano».
A Londra abbiamo assistito a un super gol di Kurtic (destro al volo da fuori area), lui e De Roon sono i due volti nuovi del pacchetto di centrocampisti e Raimondi non si tira indietro nel dare il suo benvenuto ai nuovi: «Sono due ragazzi molto interessanti – dice. De Roon mi ha sorpreso: ha corsa, tecnica, il grande approccio ai match che serve per l’Atalanta. Credo che anche Kurtic abbia grandissime qualità e che se tutto questo viene messo a disposizione della squadra e del gruppo, la Dea ha fatto due ottimi affari».
Andrea Conti, il futuro è qui. L’ultima battuta riguarda Andrea Conti, il giovane terzino destro, classe 1994, che nella stagione scorsa ha giocato nel Lanciano. Dopo essere partito per Rovetta con la valigia in mano, il difensore esterno della Nazionale Under 20 che dovrebbe entrare nel giro della under 21 ha rinnovato il contratto fino al 2019 e quasi certamente resterà a Bergamo. «Conti è bravo – afferma Raimondi – e anche se ovviamente deve crescere e imparare è un ragazzo su cui a mio avviso si può fare affidamento. Ha grande gamba, è umile, lavora tanto e può ripetere il percorso di Zappacosta. Parliamo di un Nazionale che probabilmente sarà nel giro dell’Under 21, ma se dovesse incontrare qualche difficoltà le alternative nel ruolo non mancano. Secondo me può fare 10, o 20 o anche 30 presenze: nel calcio non si può mai sapere. Di certo le qualità non gli mancano. Dipende da lui e dalla sua crescita».