Xavier Jacobelli

Il Gasp sovverte pure la logica: la squadra vince anche se si cambia

Il Gasp sovverte pure la logica: la squadra vince anche se si cambia
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di Xavier Jacobelli

Ottava vittoria consecutiva. 100 gol fra campionato e coppe. Il terzo posto a un solo punto di distanza da un’Inter rintronata in casa dal grande Bologna di Musa Barrow e Sijnisa Mihajlovic. Questa Atalanta è inarrestabile, inanella un record dietro l’altro e Gian Piero Gasperini trova anche il tempo per smentire un altro luogo comune del calcio: squadra che vince non si cambia.

Invece, a Cagliari, sin dal primo minuto l’allenatore ne cambia addirittura sette su undici rispetto alla gara precedente, lancia in orbita Sutalo e Tamèze, vede la Dea prendere due pali e Muriel diventare il capocannoniere della squadra, applaude questa nuova, disinvolta prestazione da grande squadra. Perché solo una grande squadra può tenere questi ritmi, può inanellare una serie consecutiva di successi già consegnata alla storia di un campionato indimenticabile.

In dieci dal 27’ del primo tempo a causa dell’espulsione di Carboni, il Cagliari ha opposto una fiera resistenza ai nerazzurri, a conferma dell’ottimo lavoro di Zenga. Nella ripresa, Zapata e Ilicic hanno esaltano la vena di Cragno. Certo nel finale, questa Dea così bella si è pure specchiata rischiando di subire il pareggio, ma come si può non perdonare una distrazione a questo gruppo che partita dopo partita vince sempre e non molla mai?

L’essenza del calcio di Gasperini è l’essenza del calcio che amiamo: calcio d’attacco, mentalità offensiva, velocità d’esecuzione coniugata a una condizione atletica frutto di un lavoro durissimo che gli invidiosi non capiranno mai perché non sanno che cosa siano il lavoro, l’umiltà, lo spirito di sacrificio. Per questo schiattano nel brodo della loro frustrazione.

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