Acquisti e cessioni

Sul mercato, l'Atalanta ha costruito un metodo da Champions. Perché cambiarlo?

Alcuni tifosi, davanti ai molti soldi entrati nelle casse nerazzurre, vorrebbero l'arrivo di grandi giocatori. Ma la società pensa sempre al futuro

Sul mercato, l'Atalanta ha costruito un metodo da Champions. Perché cambiarlo?
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di Fabio Gennari

Va bene che l'erba del vicino è sempre più verde, ok che i giocatori che non arrivano sono sempre più forti di quelli acquistati, ma a volte si esagera. Perché, anche con tanti soldi in cassa e cessioni da applausi che hanno permesso di sistemare i prossimi bilanci, l'Atalanta dovrebbe cambiare il suo approccio al mercato? La squadra orobica è formata per il settanta per cento da giocatori che sono arrivati a Bergamo da perfetti sconosciuti e se ne andranno da campioni. Sacrosanto continuare con lo stesso modello, avendo a disposizione uno scouting formidabile.

Se una società è brava a vendere i pezzi meno pregiati sistemandosi il futuro e mettendosi in una posizione invidiabile (per la Serie A) in termini di conti e di rispetto dei parametri finanziari, i tifosi dovrebbero essere solo felici. Perché, nel frattempo, andiamo costantemente in Europa da oltre tre anni. È vero, merito di ragazzi come Ilicic, Gomez e Zapata (tridente fortissimo ma che a Bergamo si è rilanciato), ma è altrettanto vero che loro e Muriel sono gli unici giocatori di movimento pescati in Italia o comunque vecchie conoscenze del nostro campionato. Scorrete la rosa, in difesa e a centrocampo sono tutti capolavori costruiti con pazienza certosina ogni giorno a Zingonia. In quello, mister Gasperini, è un autentico fuoriclasse.

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