Strategie future

Il mercato di gennaio va guardato con gli occhi di luglio: se James non arriva, è un segnale

Il centrocampista gallese è un bel giocatore, ma se la Dea non sta affondando è perché non ha intenzione di vendere nessuno lì in mezzo

Il mercato di gennaio va guardato con gli occhi di luglio: se James non arriva, è un segnale
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di Fabio Gennari

Jordan James, centrocampista classe 2004 del Birmingham, è in orbita Atalanta da settimane. Non c'è mai stato un accordo tra le società, anche se il gallese aveva messo in cima alle preferenze la destinazione orobica. Si tratta senza dubbio di un giocatore interessante, ma se la Dea ha preferito non affondare (offerta di circa 5 milioni più bonus, richiesta sopra i 10 milioni) è un segnale molto, molto importante che riguarda Koopmeiners ed Ederson. E pure Pasalic, che non si muove.

Ragioniamo. Dal punto di vista strategico, la questione è semplice: se a giugno ci fosse davvero già qualche discorso intavolato o abbozzato per la partenza dell'olandese o del brasiliano, probabilmente ci sarebbe già stato un affondo deciso su James, convinto e totale già dall'inizio si gennaio. Prendevi il giocatore, sei mesi di lavoro e in estate tutto apparecchiato per eventualmente ragionare su una partenza avendo un cambio in mezzo già "rodato".

Se tutto questo non è accaduto (e probabilmente non accadrà nelle ultime 36 ore di mercato), significa che tutto è ancora da definire. E considerando il livello raggiunto sia da Koopmeiners che da Ederson (classe 1998 il primo, classe 1999 il secondo) è giusto attendere gli eventi con grande serenità.

Del resto, andare o meno in Champions può spostare tantissimo gli scenari. L'Atalanta non ha fretta, quelle sui giocatori sono chiacchiere di mercato e la realtà, come spesso accade, è molto più semplice di quanto si possa pensare. Con il bene della Dea al centro di tutto.

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