L'editoriale di Xavier Jacobelli

Il momento è nerissimo, ma bisogna ripartire. Da Gasperini (e da Scalvini)

Il momento è nerissimo, ma bisogna ripartire. Da Gasperini (e da Scalvini)
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di Xavier Jacobelli

Mai, da quando Gian Piero Gasperini allena a Bergamo, l'Atalanta aveva incassato tre sconfitte consecutive in campionato. Il dato basta e avanza per fotografare il periodo no della Dea che ha perso meritatamente anche contro il Verona di Tudor. Uno splendido Verona, tanto somigliante alla Dea dei momenti d'oro. Esattamente l'opposto di questo periodo nero come il buio che cala sulla squadra bergamasca ogniqualvolta si avvicina all'area di rigore.

E qui sta il rebus che Gasperini è chiamato a risolvere: la gioiosa macchina da gol si è inceppata, Muriel e Zapata sono irriconoscibili perché fuori condizione e non può bastare il compiacimento per il primo gol in A del predestinato Scalvini, alla quinta consecutiva da titolare, a lenire la delusione scaturita dalla nuova battuta d'arresto. I tre legni colpiti dall'Hellas sono lì a testimoniare la supremazia offensiva scaligera.

Per contro, 3 vittorie, 7 sconfitte e 5 pareggi, 14 reti fatte e 17 subite nelle ultime 15 partite di campionato documentano il complicato finale di stagione dei nerazzurri. Ha detto bene Zappacosta, dopo la partita: in questo momento, mancano lucidità e determinazione in attacco, come se, arrivata ai limiti dell'area avversaria, l'Atalanta non sapesse più che cosa fare. Si aggiunga l'evidente contraccolpo psicologico causato dall'eliminazione dall'Europa League e la jella che, al contrario della fortuna, ci vede benissimo. Le modalità di esecuzione dell'autogol di Koopmeiners sono decisamente paradigmatiche.

Gasp parla di «caduta morale», riferendosi a una squadra demoralizzata, ma, adesso, ciò che conta è  chiudere la stagione nel modo più dignitoso possibile: se l'aspettano i tifosi e la società, ammirevoli. A fine campionato si trarranno le somme. Bisogna ripartire assolutamente da Gasperini e procedere a rinforzi mirati per aprire un nuovo ciclo. Rammentando sempre che questa Atalanta, i suoi giocatori e il suo allenatore, hanno diritto al massimo rispetto e al più grande sostegno. Soprattutto adesso.

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