Mister in cattedra

Il mondo Atalanta spiegato da Gasperini a Uefa.tv: «Non dobbiamo mai essere prudenti»

All'organo ufficiale della federazione europea il tecnico ha raccontato il suo punto di vista e la genesi del progetto a Bergamo

Il mondo Atalanta spiegato da Gasperini a Uefa.tv: «Non dobbiamo mai essere prudenti»
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di Fabio Gennari

«Solamente attraverso i rischi possiamo fare qualcosa di non piccolo». Firmato, Gian Piero Gasperini. Il tecnico della Dea è stato intervistato dal canale ufficiale della Uefa e, dopo le parole di Cristiano Ronaldo che lo hanno "incoronato" allenatore tra i grandi allenatori («un mister fantastico»), il tecnico nerazzurro ha provato a raccontare la sua creatura. I concetti espressi sono ormai conosciuti all'ombra di Città Alta, ma è chiaro che vederli ribaditi a così alti livelli è qualcosa di bello, che inorgoglisce.

«La Champions è la manifestazione più difficile e più esaltante, dove ci sono valori più alti - ha detto Gasperini -. Confrontarsi con certe squadre dev’essere un motivo di crescita per imparare qualcosa: noi non perdiamo mai, impariamo. E questa deve continuare a essere la nostra filosofia. Per me è difficile dire quello che serve per migliorarci ulteriormente, ma se devo pensare a qualcosa è che non possiamo essere prudenti. È qualcosa che non ci appartiene. Dobbiamo sempre e continuamente crearci dei rischi, solo tramite quello possiamo fare qualcosa di grande. Ed è quello che vogliamo fare. Non possiamo pensare di vincere la Champions, ma possiamo vincere la nostra Champions raggiungendo gli obiettivi».

Oggi tutta Europa conosce e ammira la formazione nerazzurra, ma forse in pochi, fuori Bergamo, ricordano che i primi passi nel massimo torneo continentale non furono affatto semplici. «Parliamo di una competizione difficile. Al nostro debutto, a Zagabria, abbiamo preso quattro gol dalla Dinamo. È stato un momento complicato, la soluzione era quella di difendere oppure di riproporre il nostro gioco, cercando di migliorarci per competere in questo torneo. Migliorando quelle caratteristiche che ci hanno permesso di arrivare fino a giocarlo. Attraverso qualche sconfitta dolorosa abbiamo raggiunto delle vittorie, facendo il nostro percorso, sempre con le nostre idee. Questo per me è stato un grande successo».

Una delle prime dimostrazioni di come la Dea di Gasperini sia stata poco prudente è legata a quel famoso Atalanta-Napoli 1-0 con rete di Petagna. I giovani gettati in campo apparentemente allo sbaraglio hanno invece segnato una storia che, dopo cinque anni, è diventata quasi magia. «Il club ha sempre avuto una filosofia sul settore giovanile, ha sempre puntato sul territorio per poi fare crescere i giocatori e lanciarli in prima squadra. Il lavoro era da fare essenzialmente con i giovani, ma poi mi sono trovato una squadra in cui questi ragazzi erano riserve. Mi sono deciso finalmente di fare il passo, buttandoli in campo, e c’è stata una reazione. Una storia nata con delle difficoltà è poi esplosa in maniera incredibile».

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