«Chi segnerà al Sassuolo?» «Va bene anche Sportiello»

«Chi segnerà al Sassuolo?» «Va bene anche Sportiello»
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Non si nasconde Alejandro Gomez prima della gara coi neroverdi. «Contro il Sassuolo va bene pure se segna Sportiello. Non cambia nulla. Abbiamo bisogno di vincere, per noi e per la gente che ci è sempre vicina. Per la società, per Reja e per Colantuono. Che segni Bellini, Denis o Gomez conta poco. Conta solo vincere». Appunto, conta solo vincere, per ritrovare un sorriso che manca ormai da troppo tempo. In questa intervista per BergamoPost, il fantasista sudamericano è tornato sulla sua espulsione in casa del Napoli, analizzando poi la sconfitta con il Torino e mettendo nel mirino i neroverdi. Il momento è decisivo, il Papu c’è e vuole essere determinante.

Forma al top. «Fisicamente mi sento molto bene, sono al massimo della forma come forse non sono mai stato qui a Bergamo. Ho una gran voglia di scendere in campo per cercare la vittoria con i miei compagni. È almeno un mese che le gambe girano al 100 percento, mi dispiace molto non essere potuto scendere in campo con il Torino. Non sono abituato a gestire le ammonizioni, ho fatto un intervento stupido ed è arrivata l’espulsione: che rabbia, è la prima volta che mi capita di essere cacciato in Italia». A Napoli, prima dell’espulsione, proprio Gomez fallì una clamorosa palla-gol davanti al portiere. «Ricordo benissimo quella palla. Migliaccio ha calciato verso la porta, la sfera ha trovato la deviazione di un difensore ed è venuta verso di me girando molto forte. Ho stoppato bene, ho visto Andujar che si buttava con decisione sulla mia destra e ho cercato di superarlo con un tocco sotto. Peccato davvero, è finita alta».

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Firenze 08-02-15 FIORENTINA-ATALANTA CAMPIONATO SERIE A TIM 2014-15,NELLA FOTO, DARIO ALEJANDRO GOMEZ

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Bergamo STADIO AZZURRI D'ITALIA 01-MARZO-15 PH ALBERTO MARIANI ATALANTA- SAMPDORIA-CAMPIONATO SERIE A TIM 2014-15 NELLA FOTO, DARIO ALEJANDRO GOMEZ

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BERGAMO STADIO AZZURRI D'ITALIA 15-MARZO-15 PH ALBERTO MARIANI ATALANTA- UDINESE-CAMPIONATO SERIE A TIM 2014-15 NELLA FOTO, ALEJANDRO GOMEZ

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BERGAMO STADIO AZZURRI D'ITALIA 15-MARZO-15 PH ALBERTO MARIANI ATALANTA- UDINESE-CAMPIONATO SERIE A TIM 2014-15 NELLA FOTO, ALEJANDRO GOMEZ

La pressione non spaventa. Ora che è rientrato, in tanti puntano molto su di lui per superare il Sassuolo. Gomez non sente alcun tipo di pressione e dimostra doti da leader. «Non sento alcuna pressione particolare. Avverto che ci sono grandi aspettative su di me, ho esperienza e mi fa piacere prendermi delle responsabilità importanti. Sono venuto a Bergamo per fare la differenza: mi carica sapere di avere responsabilità in un momento come questo. Dal pubblico e dai compagni sento grande fiducia, ho una grandissima voglia di ripagarla. Veramente».

Giorni delicati. Con la squadra in ritiro anticipato e l’affetto dei tifosi alla rifinitura, il momento è davvero tosto. «Il ritiro anticipato è importante, possiamo stare insieme e ragionare sulla situazione. Diciamo da molte partite che deve arrivare la svolta e poi non succede, abbiamo bisogno di una vittoria per sbloccarci e la concentrazione è massima. La carica che ci arriva dalla gente è fondamentale: credo che non sia così facile trovare un simile attaccamento e una simile dimostrazione di affetto, vista la situazione di campo. Non mi aspettavo una tifoseria così vicina e così positiva verso di noi, vi assicuro che in altre piazze non sarebbe la stessa cosa. Per noi, questo affetto incondizionato, è qualcosa di determinante».

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Gomez salta la trasferta di Genova per infortunio (ph Mariani)

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VERONA Stadio Bentegodi 20 Giornata di Campionato Serie A Tim Stagione 2014-2015 - 25 Gennaio 2015 HELLAS VERONA - ATALANTA ph Alberto Mariani nella foto. ALEJANDRO DARIO GOMEZ

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ATALANTA - TORINO CAMPIONATO SERIE A TIM 2014-15

«Niente paura». Nessuna paura, solo tanta determinazione per una situazione da risolvere tutti assieme. «Non abbiamo paura, sentiamo la pressione e la situazione: non è facile ma non dobbiamo avere paura. Attenzione e consapevolezza sono massime, siamo in allerta ma bastano una o due vittorie per sbloccarsi davvero. Quando sei sempre attaccato, punto a punto, è pesante. Ma guardiamo partita per partita: magari domani vinciamo e scappiamo avanti, oppure settimana prossima si torna vicini a Cesena e Cagliari. Non si possono fare troppi calcoli, andiamo avanti un passo alla volta e quando arriverà lo scontro diretto con i romagnoli ci penseremo».

Sassuolo da attaccare. Subito. Tattica a parte, secondo il numero 10 argentino sarà l’approccio a risultare determinante tra poche ore al Comunale. «Contro il Torino abbiamo aspettato e abbiamo perso. Dobbiamo affrontare il Sassuolo aggredendo dal primo minuto. Dobbiamo fare gol noi per poi provare a gestire la situazione, non si può andare sotto come è successo la scorsa settimana e poi dover recuperare avendo l’ansia di non riuscirci. Andiamo in campo fin dai primi istanti per conquistare il bottino pieno». La Dea domenica dipenderà dagli argentini nel reparto avanzato. Lui, Maxi e Denis hanno il compito di segnare i gol salvezza. Anche la moglie del Papu è sicura che il momento è quello giusto.

Cosa dice la moglie. «A casa si parla di questa situazione, i bimbi sono piccoli e ancora non dicono molto ma mia moglie capisce perfettamente che mi manca soltanto il gol. In campo, dal punto di vista tattico, il mister mi chiede qualcosa meno in fase difensiva per essere più decisivo davanti: è il mio pane, spero di sbloccarmi. Con gli altri argentini l’intesa è ottima, dentro e fuori dal campo. Abbiamo una personalità forte». La chiusura è dedicata al compagno Mauricio Pinilla. Autore di un gol spettacolare contro il Toro, il cileno si è fatto espellere nel finale, ma poi si è scusato con tutti.

Le scuse del cileno. «Pinilla si allena sempre su queste giocate. Era più facile forse segnare nell’occasione precedente quando si è preparato il pallone di petto, ma sul gol non mi ha stupito. È bravissimo nella coordinazione e nella conclusione. L’espulsione è stata una cosa negativa, è molto critico con sé stesso e si è scusato davanti a tutto il gruppo. Adesso guardiamo avanti e cerchiamo di non far sentire la sua assenza: noi sudamericani abbiamo questo approccio molto gagliardo ma vi assicuro che tutti mettono in campo tutto. Giocare in undici è già difficile, in dieci ancora peggio: dobbiamo pensare di più con la testa che con il cuore».

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