Il potere dei dettagli: Cuadrado, Djimsiti e la bravura di Gasperini nelle scelte iniziali
Il mister della Dea ha surclassato il tecnico avversario con alcune mosse inedite: la Juve ci ha capito poco, mentre i nerazzurri...

di Fabio Gennari
A mente fredda, qualche giorno dopo il roboante 4-0 alla Juventus, è giusto rendere ancora più onore a Gian Piero Gasperini. Il tecnico della Dea, a Torino, ha fatto delle scelte che si sono rivelate decisive.
Ovviamente, i meriti sono anche dei giocatori, che in campo si fanno guidare dalla indicazioni e poi ci mettono del loro, ma è innegabile che, ancora una volta, le novità proposte dal tecnico siano state molto importanti. Non si tratta di grandi stravolgimenti, giusto chiamarli piuttosto accorgimenti. Ma decisivi.
Sulla destra offensiva del 3-4-3 è stato proposto Cuadrado. Alle sue spalle, Bellanova. Thiago Motta, su quel versante, ha schierato Cambiaso e Nico Gonzalez. Quattro giocatori dalle caratteristiche molto diverse, ma con la Dea che ha costretto entrambi gli juventini a una partita più difensiva che offensiva. Tra l'altro, il tridente classico vede Lookman e De Ketelaere sugli esterni, entrambi con il piede invertito. Il colombiano, che comunque veniva dentro al campo, è invece un destro naturale e questo ha ovviamente cambiato le dinamiche tattiche nerazzurre.
L'altro aspetto interessante ha riguardato Djimsiti. Invece di piazzarlo su Nico Gonzalez, Gasperini lo ha "usato" come mediano aggiunto in marcatura su McKennie. Quindi Ederson e de Roon hanno potuto giocare sui centrocampisti della Juve, portando una pressione altissima a tutto campo.
Si tratta di dettagli, per qualcuno. Doti, invece, per chi vede ogni volta l'Atalanta scendere in campo. E ora, con una settimana di lavoro (anche tattico) a disposizione del mister prima della supersfida con l'Inter, c'è la convinzione che ne vedremo davvero delle belle.