Il segreto della Dea? C'è sempre qualcuno (anche nuovo) che trascina e decide
Ci sono davvero tanti giocatori che, in momenti diversi, si sono presi la scena in questa prima parte di stagione. E i risultati arrivano
di Fabio Gennari
Elencarli tutti diventerebbe complicato, perché undici vittorie di fila (dodici risultati utili se si conta anche il pari di Bologna) si portano dietro una serie infinita di protagonisti attesi (ma anche poco pronosticabili). Se ci pensate un attimo, però, il segreto dell'Atalanta è che in ogni partita ci sono elementi in grado di prendere in mano la situazione e fare lo scatto vincente. A Roma, per fare un esempio, non hanno girato Lookman, De Ketelaere e Retegui. Ed ecco i gol di de Roon e Zaniolo. Contro l'Empoli Lookman è stato impalpabile? Ci ha pensato De Ketelaere.
Lo stesso ragionamento vale anche per i reparti, non solo per gli uomini. Quando un difensore non è in grande serata (ieri sera è successo a Kossounou, qualche partita fa è successo a Hien), lo coprono i compagni che giocano lì vicino o quelli in un'altra zona del campo.
Se manca de Roon in mezzo al campo, la squadra soffre in alcuni frangenti, ma chi scende in campo (Pasalic insieme a Ederson) si guadagna la pagnotta e alla fine la squadra vince. A Cagliari giocano meno bene in tanti? Ci pensa "Superman" Carnesecchi. Una squadra forte anche per questo.
Il bello è che nelle giornate in cui diversi protagonisti di alto livello girano tutti al massimo, succede che arrivano goleade da urlo. In stagione, l'Atalanta ha già vinto tre gare per 6-1 e una per 5-1 e si è trattato di partite in cui i bergamaschi, una volta rotti gli argini, hanno travolto l'avversario senza nessun tipo di remora. Uno spettacolo. Fino a quando la squadra riuscirà a trovare risorse e uomini che salgono sul palchetto dei protagonisti con questa continuità, sognare non solo è lecito ma doveroso.