Mix perfetto

Il segreto della Dea? La profondità della rosa: tanti giocatori e tutti sanno essere decisivi

La società sul mercato e il mister sul campo, con i giocatori, stanno costruendo un altro piccolo grande miracolo del calcio italiano

Il segreto della Dea? La profondità della rosa: tanti giocatori e tutti sanno essere decisivi
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di Fabio Gennari

Premessa: il lavoro di Gasperini, con i giocatori a disposizione, continua a essere un'architrave determinante dell'Atalanta che stiamo vivendo. In questa nuova fase, tuttavia, è impossibile non sottolineare i meriti evidenti della società nerazzurra, che ha portato avanti e sta continuando a compiere scelte che denotano progettualità, solidità e visione del calcio a 360 gradi. Restando al campo, infatti, la rosa della Dea è completa e profonda come forse non è mai stata.

I due portieri a disposizione hanno permesso a Gasperini di scegliere, gli esterni e i centrocampisti centrali sono in numero doppio rispetto alle necessità dei titolari e davanti, persi Hojlund, Zapata e adesso pure Muriel, sono stati presi giocatori di livello che non hanno ancora mostrato tutto il loro reale potenziale.

L'unico reparto un po' in difficoltà, soprattutto a causa delle prolungate assenze di Palomino e Toloi, era la difesa: il dietrofront di Buongiorno in estate aveva preso tutti in contropiede, ma con l'arrivo di Hien a gennaio la situazione è stata sistemata.

L'Atalanta è una società sana, che spende quello che può e che non si tira mai indietro se ci sono investimenti da fare. Mister Gasperini può dedicarsi al cento per cento al suo lavoro, ovvero quello di mettere in campo la miglior formazione possibile con il miglior gioco possibile. Sembra un dettaglio ma, in tante piazze anche di alto livello, la situazione non è proprio la stessa. L'Atalanta non ha proprio voglia di fermarsi, c'è una Champions da riconquistare sullo sfondo.

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