Il personaggio

Il settimo rintocco di Muriel, l'attaccante più semplice che c'è: quando gioca, segna

Incredibile la continuità d'azione del numero 9 atalantino che ha trovato la via della rete nonostante una prestazione tutt'altro che esaltante

Il settimo rintocco di Muriel, l'attaccante più semplice che c'è: quando gioca, segna
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di Fabio Gennari

Con la rete segnata sul campo dell'Udinese, Luis Muriel è arrivato a quota 11 reti in campionato (14 stagionali considerando anche Champions League e Coppa Italia) ma soprattutto ha timbrato il cartellino per la settima partita consecutiva tra campionato e la sfida degli ottavi di finale del torneo nazionale contro i sardi giocata settimana scorsa. Un rendimento del genere, considerando che non parte sempre dall'inizio, è davvero una manna per gli allenatori e infatti Gasperini lo ritiene imprescindibile.

Ciò che più stupisce del tipo di marcature che Muriel sta insaccando alle spalle dei portieri avversari è la varietà. La rete di Udine è arrivata con una percussione centrale (anche un po' fortunata in un rimpallo) e tocco sotto la traversa, in altre situazioni ci sono state conclusioni da fuori area, dribbling repentini o diagonali precisi appena dentro la linea dei 16 metri. Un giocatore di questo tipo, soprattutto abituato a fare il massimo anche quando entra in campo dalla panchina, diventa immarcabile per gli avversari.

La grande differenza che si è notata rispetto al miglior Zapata, tuttavia, è nel peso specifico in area di rigore. Giocare con Muriel attaccante centrale significa avere una grande arma per attaccare la profondità, pagando però pegno quando si tratta di muoversi spalle alla porta. I suggeritori che gli giocano dietro difficilmente possono sfruttarlo per lo scambio palla a terra, come ha fatto Malinovskyi in occasione dell'incursione di Toloi nel primo tempo.

Detto ciò, i giocatori forti, secondo il mantra di diversi allenatori, dovrebbero sempre andare in campo e qui sta a Gasperini trovare la combinazione giusta. Non tanto per Muriel, che quando segna è garanzia di risultato positivo (mai sconfitti con il colombiano in rete), ma piuttosto per Zapata, che ha molto più difficoltà a ingranare nel momento in cui si alza dalla panchina e viene chiamato in causa per l'ultima mezz'ora.

Le scelte di Gasperini sono sembrate un po' a tutti orientate soprattutto alla partita di sabato con il Milan, c'è stato un turnover quasi chirurgico, soprattutto con ragazzi come Djimsiti, Freuler, Ilicic e Zapata, che saranno titolari al Meazza, mentre Gosens è nella rotazione a tre che sta prendendo vita con Hateboer e il nuovo acquisto Maehle. Vedremo se questa scelta pagherà. La fiducia nel mister, in ogni caso, è sempre al massimo.

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