Investimenti ragionati

Il target dei big? Tra i 20 e i 25 milioni, così l'Atalanta tiene i conti in ordine e ha alzato il livello

La società orobica negli anni ha cambiato il suo target di spesa senza mai esagerare creando buchi nel bilancio. Questa è una bella forza e certifica la solidità dei nerazzurri

Il target dei big? Tra i 20 e i 25 milioni, così l'Atalanta tiene i conti in ordine e ha alzato il livello
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di Fabio Gennari

"A quelle cifre l'Atalanta vende, non compra" è una frase che abbiamo sentito e letto tantissime volte. Ciò che però caratterizza il mercato nerazzurro nelle ultime stagioni è una crescita costante e importante sia sul piano economico che tecnico degli acquisti che vengono fatti. Jeremie Boga, come valore assoluto visto che non conosciamo le modalità di pagamento concordate, è il secondo acquisto più caro di sempre dopo Duvan Zapata (26 milioni) e prima di Muriel (21) e Musso (20).

La media è dunque tra i 20 e i 25 milioni, una cifra ragguardevole se si pensa al passato ma assolutamente inferiore a quella che tante compagini mettono sul piatto quando si tratta di fare nuovi ingaggi per migliorare la propria squadra. Analizzate anche superficialmente le operazioni fatte dalle big del calcio italiano negli ultimi anni e troverete spese davvero molto alte. La forza della Dea è nelle idee, non tutte le ciambelle escono con il buco e può capitare di sbagliare ma è evidente che i benefici siano molto maggiori.

Nelle stagioni di Gasperini il saldo del mercato è stato sempre positivo anche e soprattutto per la capacità di cedere a peso d'oro senza farsi ingolosire e trascinare in operazioni difficilmente sostenibili. A fine agosto Boga costava 35 milioni, è stato acquisto per 22 più bonus ovvero un terzo in meno di quanto richiesto. Lo stesso Koopmeiners aveva una valutazione di 20 ed è arrivato per 13, identico il discorso per Malinovskyi l'anno prima: giocatori di valore nei propri campionati o da rilanciare che l'Atalanta prende al prezzo che ritiene congruo e non a quello richiesto.

La forza della società è anche e soprattutto nella solidità economica dei bilanci, il mancato passaggio agli ottavi di finale di Champions League ha significato un mancato introito di circa 13 milioni di euro eppure questo non ha influito sulla situazione e i Percassi hanno continuato sulla strada del rafforzamento chiudendo l'operazione. Il mese di gennaio, tra l'altro, è spesso stato caratterizzato invece da cessioni molto importanti sul piano economico: in passato è partito ad esempio Diallo per 40 milioni allo United ma anche Kulusevski, Ibanez, Barrow e Caldara sono tutti giocatori che hanno lasciato Bergamo in inverno.

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