Bravi ragazzi

Il voto che non sta nelle pagelle: uscire indenni da quello stadio vale un 7 pieno

I giovani hanno sentito la pressione, ma la spinta dell'Olimpico è stata tosta per tutti da affrontare. Eppure la squadra ne è uscita alla grande

Il voto che non sta nelle pagelle: uscire indenni da quello stadio vale un 7 pieno
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di Fabio Gennari

Premessa: le pagelle del post partita spesso sono figlie di quello che si vede e si valuta sul piano tecnico e tattico. Il gol sbagliato da De Ketelaere contro la Roma incide, un paio di punizioni ingenue concesse agli avversari nel finale pesano, quel colpo di tacco con cui Scamacca spreca una buona occasione in attacco pure. Quello che allo stadio si percepisce molto bene, poi, è il clima che lo stadio costruisce attorno alla partita: quello che l'Olimpico trasmette si può capire bene solo se si è sulle tribune.

Quando parte l'inno giallorosso di Venditti, a pochi istanti dal fischio d'inizio, i 60 mila dell'Olimpico iniziano la loro partita. Un susseguirsi di rumoreggiamenti e boati che Mourinho in panchina orchestra con grande maestria e che rischiano davvero di travolgerti. Aureliano, il direttore di gara, è stato bravo a non perdere la bussola e le parole di Gasperini dopo la partita possono aver sorpreso solo chi non c'era.

Perché il tecnico della Dea, tra ammonizioni esagerate per gli orobici e altre non date alla Roma (Mancini su De Ketelaere è andato oltre ai limiti...), ma anche dopo il gol annullato per un contatto che definire pesante è decisamente eccessivo, è stato morbidissimo e quasi comprensivo in sala stampa.

Tutti i giocatori della Dea, per il contesto in cui si sono battuti e per la pressione che lo stadio ti mette sulle spalle, meritano un applauso sincero. Non capita ogni domenica di giocare in contesti del genere. Se sei un ragazzo giovane (dall'inizio erano cinque i nati dopo il 2000 in campo) è anche normale sentire la pressione. Uscire indenni è un merito, la prossima volta nello zainetto della pressione il fardello sarà un po' meno pesante e anche questo fa parte della crescita.

Brava Atalanta, mercoledì (10 gennaio) ci sarà un'altra prova tosta in trasferta - i quarti di finale di Coppa Italia contro il Milan -, ma giocare senza paura è il primo passo per far vedere quello di cui si è capaci.

Commenti
Massimo Fattori

Penso che il dig. Falsaci non ha visto la partita.....

Fabrizio

Poco calcio e tanto circo....

Falsaci Massimo

Troppo fazioso e di parte... il gioco intimidatorio lo hanno cominciato i giocatori orobici e anche Gasperini è uno che protesta sempre, quindi cerchiamo di essere più obiettivi e meno tifosi

Fabio

Saggio articolo, anche se spesso con la Roma non è semplice pressione ma intimidazione. Continue proteste e richieste d'intervento da parte dell'arbitro. Non voglio nemmeno parlare dell'allenatore, grande istigatore dell'orchestrina.

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