L'editoriale di Xavier Jacobelli

In Europa la Dea è sempre una meraviglia

In Europa la Dea è sempre una meraviglia
Pubblicato:
Aggiornato:

di Xavier Jacobelli

Che Dea, che partita, che grande squadra è l’Atalanta. L’Europa è la sua dimensione e in Europa per la squadra di Gasperini continuano a grandinare applausi. Il pareggio di Lipsia è stato spettacolare: allo stupendo gol di Muriel, capolavoro di tecnica e di classe, i tedeschi hanno replicato con la sfortunata autorete di Zappacosta. Due legni a testa; il rigore parato da Musso, felino nel respingere anche la ribattuta e protagonista di almeno altri due interventi degni del grande portiere qual egli è; un ping pong continuo di emozioni e di giocate che hanno confermato la statura internazionale delle due formazioni.

La qualificazione alla semifinale è alla portata di entrambe, ma il rientro di Zapata assume un’importanza fondamentale per l'Atalanta che, rispetto a un anno fa, ha segnato 19 gol in meno e si capisce perché, visto che Duvan, sino all'infortunio (Genova, 21 dicembre) e alla ricaduta (Bergamo, 6 febbraio), aveva viaggiato alla media di una rete ogni due partite giocate. E siccome anche Muriel sta sempre meglio, Koopmeiners è insostituibile e la prestazione di Lipsia, ancora una volta ha esaltato le scelte di Gasperini, è lecito pensare al ritorno con una buona dose di pragmatico ottimismo.

E poi c’è Scalvini, 18 anni, 11 presenze in A, una in Coppa Italia, al debutto assoluto in Europa nella Red Bull Arena ribollente di passione. Lui, difensore centrale, ha giocato a centrocampo con la disinvoltura di un veterano e, se avesse sfruttato quella palla-gol che gli si è presentata, il suo esordio sarebbe stato da annali del calcio. Ci riproverà. Come dice Gasperini, Scalvini è un predestinato e quando si tratta di lanciare in orbita i giovani in cui intravede il talento, l’allenatore di Grugliasco non sbaglia mai.

Prima di giocarsela, forse Gian Piero avrebbe firmato per il pari, eppure, da Lipsia torna con nuove certezze sulla sua Atalanta. «Sarà dura, ma ce la possiamo fare», ha annotato dopo il pareggio, avvertendo che a Bergamo non sarà ammesso distrarsi, com'è accaduto 27 secondi dopo che Musso avevo parato il rigore di André Silva. In attesa di sapere chi fra Djimsiti, Toloi e Mahele potrà essere recuperato, questa Dea sa qual è la strada da seguire per entrare in semifinale. Un’impresa che sarebbe storica, come la cavalcata europea di questa squadra che non finisce di farsi ammirare sempre di più.

Seguici sui nostri canali