Inchiesta iniziata nel 2013

Inchiesta "Fuorigioco", Gazzetta smentisce Il Mattino: chiesta l'assoluzione per Percassi

Versioni differenti tra il quotidiano campano e il giornale sportivo. Per il numero uno nerazzurro non ci sarebbero conseguenze

Inchiesta "Fuorigioco", Gazzetta smentisce Il Mattino: chiesta l'assoluzione per Percassi
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di Fabio Gennari

Torna d'attualità la vecchia inchiesta della Procura di Napoli denominata "Fuorigioco". L'edizione odierna (3 novembre) del quotidiano partenopeo Il Mattino ha infatti rilanciato la notizia secondo cui la Procura avrebbe richiesto una condanna per diversi protagonisti del mondo del calcio.

Nello specifico, si fanno i nomi del presidente del Napoli De Laurentiis, di quello dell'Atalanta Antonio Percassi, dell'attuale ad del Monza Adriano Galliani e del procuratore Alessandro Moggi. La Gazzetta però racconta un'altra versione: i magistrati inquirenti avrebbero chiesto due anni e otto mesi di reclusione per Moggi, un anno e un mese per Galliani e un anno per De Laurentiis. Per altri, invece, i pm De Simone e Capuano avrebbero invece chiesto l'assoluzione. Tra questi, anche per Percassi.

L'inchiesta, nel giugno del 2013, aveva portato alla perquisizione nella sede di Zingonia per documenti relativi alla posizione dell'agente di calciatori Leo Rodriguez. In tutto risultavano essere 64 gli indagati dai pm De Simone e Capuano e nelle ultime ore si è tornato a parlare di questa faccenda per le richieste avanzate dalla Procura. Sotto la lente d'ingrandimento degli investigatori sarebbero finite le modalità operative che venivano portate avanti nel rapporto tra società e agenti dei calciatori.

Sostanzialmente, fino al giorno prima della firma del contratto il procuratore risultava manager del calciatore, ma al momento della stipula assumeva le vesti di consulente del club che acquistava il cartellino e le prestazioni dell’atleta. Un cambio in corsa che consentiva al calciatore di abbattere i costi per il proprio procuratore, facendo ricadere il netto dell’operazione sulle casse della società sportiva. Un'operazione ritenuta fittizia dagli inquirenti.

La Procura ha fatto comunque una premessa importante: in questo scenario, le società vanno ritenute vittime di un sistema distorto, organizzato a tavolino. Sotto i riflettori ci sono i bilanci che vanno dal 2013 al 2014, mentre per le vicende degli anni precedenti è scattata la prescrizione.

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