La serata (molto) negativa di Stieler, l'arbitro che ha rovinato Atalanta-Real Madrid
Direzione di gara a tratti imbarazzante del fischietto tedesco, che con l'espulsione ha di fatto indirizzato il match e che in molte occasioni non ha per nulla convinto
di Fabio Gennari
Chissà cosa avrà pensato il presidente della Uefa Alexander Ceferin quando ha visto il direttore di gara Tobias Stieler rovinare Atalanta-Real Madrid con quel cartellino rosso. Il tecnico Gasperini nel dopo partita ha analizzato con grande lucidità la situazione, facendo un distinguo molto preciso: i contrasti sono una cosa, i falli un'altra. Quello di Freuler era certamente un contrasto che meritava il calcio di punizione. Il cartellino più adatto era il giallo, ma l'espulsione proprio non si capisce da dove sia saltata fuori. Parlare di sudditanza, in questi casi, non è sbagliato.
Ci sono stati altri episodi strani nella partita contro il Real, quello più eclatante è arrivato poco prima del gol di Mendy: Casemiro, già ammonito, è stramazzato al suolo come colpito da un meteorite dopo un normale contatto con Toloi in area. Il centrocampista brasiliano si è ricordato di cadere con un passo di ritardo e Stieler ha pure fischiato tre volte prima che la palla finisse fuori. In quel caso, se fischi è perché vuoi intervenire. E se vuoi intervenire ma non per dare un rigore allora devi ammonire per simulazione. Quindi cacciare Casemiro.
Se fosse andata così, magari il Real non avrebbe segnato il gol vittoria. Di certo però è tutta la partita di Stieler a non aver convinto. Nel primo tempo Toloi ha commesso due falli uguali su Vinicius e non è stato nemmeno redarguito: con lo stesso metro che ha portato al rosso di Freuler, il difensore brasiliano della Dea avrebbe dovuto essere punito, anche molto severamente. Allo stesso modo, nel secondo tempo Modric ha fatto un brutto fallo su Pessina ma dopo aver concesso il vantaggio il direttore di gara (che lo aveva avvisato) ha deciso di far finta di nulla.
Va bene che il Real Madrid fuori agli ottavi di finale per il terzo anno di fila rappresenterebbe un bel problema per il "prodotto calcio" della Champions, ma qui non si può far finta di nulla. Decisioni come questa rovinano partite che sarebbero uno spettacolo unico rendendole poco più di un'esercitazione. Chissà se Robin Gosens, sorpreso a chiacchierare con il direttore di gara a fine primo tempo, ci ha capito qualcosa in più...