La grande incognita della preparazione fisica in una sosta così lunga e mai vissuta prima
Il gruppo orobico ripartirà lunedì, per ora non è chiaro se ci saranno sedute a porte aperte e sarà curioso vedere i risultati nel medio periodo
di Fabio Gennari
Sul piano fisico, le prossime settimane saranno molto importanti e le quattro amichevoli programmate a dicembre dall'Atalanta dovranno dare risposte decisive anche per il futuro. Questo periodo di sosta, nelle passate stagioni, è stato uno dei più impegnativi sul piano dello stress agonistico: chi gioca in Europa, tra fine novembre e inizio dicembre si trova spesso a disputare gare decisive per il passaggio del turno prima di provare a chiudere l'anno solare con uno scatto decisivo in campionato.
Adesso ci sono due grupponi di giocatori che vanno a ritmi opposti. Uno, più piccolo, è impegnato in Qatar ed è composto dai più bravi o comunque da quelli che giocano per Nazionali che si sono meritate un posto al Sole della più grande rassegna calcistica iridata del pianeta. L'altro, decisamente più numeroso, si divide tra vacanze e giorni di riposo iniziati subito dopo l'ultima partita ufficiale (come la Dea) o una settimana più tardi.
Da lunedì (28 novembre), l'Atalanta riprenderà il lavoro e ci saranno cinque settimane piene di lavoro, più qualche giorno, prima del doppio impegno contro Spezia (4 gennaio) e Bologna (9 gennaio), entrambi in trasferta.
È probabile che Gasperini e il suo staff facciano un richiamo pesante dal punto di vista della preparazione, ma non essendoci un metro di paragone sul passato è difficile prevedere come potranno andare le cose. E anche su dove allenarsi ci sono approcci differenti.
L'Atalanta rimarrà a Zingonia, altre squadre hanno invece optato per una o due settimane di lavoro dove la temperatura è meno rigida. Sarà molto interessante capire chi, alla luce del rendimento nella seconda parte di stagione, avrà fatto le scelte migliori. Sotto tutti i punti di vista.