L'editoriale di Xavier Jacobelli

La grandezza della Dea e Ilicic che resterà sino al 2024

La grandezza della Dea e Ilicic che resterà sino al 2024
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di Xavier Jacobelli

Soltanto una grande squadra, quattro giorni dopo essere stata scippata contro il Real Madrid come è stata inverecondamente scippata l’Atalanta, sarebbe stata capace di andare a vincere a Marassi, contro la Samp. Impresa resa ancora più esaltante dal pareggio del Verona con la Juve e dalla sconfitta della Roma con il Milan che hanno consentito all’Atalanta di sorpassare i giallorossi e di agganciare al terzo posto i Campioni in carica.

Ma che la Dea sia una grande squadra, lo sapevamo da tempo. È la dimostrazione di forza data a Genova che impressiona. Dopo avere sofferto il giusto nei primi 25 minuti, pur privi di Hateboer, Zapata e Djimsiti, cioè di tre pilastri assoluti, l’Atalanta ha cambiato passo e ha vinto una partita alla maniera dei più forti. Sportiello ha ribadito di essere un portiere di alto livello; Malinovskyi e Gosens hanno firmato il successo; Maehle si è visto negare dal Var il primo gol in Serie A, ma è questa è soltanto una gioia rimandata perché il danese sta confermando di essere un grande acquisto; a Ilicic ha fatto bene la ramanzina di Gasp la sera del Real.

A proposito: Josip ha raggiunto l’accordo con la società per prolungare il suo contratto in scadenza il 30 giugno 2022 sino al 30 giugno 2024. Un segnale importante per il campione sloveno al quale l’Atalanta chiede di mantenersi sempre sui livelli di eccellenza che ne hanno scandito i momenti più esaltanti della sua avventura bergamasca. Nell’attesa, la Dea e i suoi tifosi si godano questo aggancio alla Juve e al terzo posto: a 14 giornate dalla fine, l’orizzonte è nerazzurro (e non ci riferiamo all’Inter in fuga, con il Milan che rimane in scia). Ciò che sta facendo la squadra di Gasp è incredibile: terza in classifica, finalista di Coppa Italia, contando i giorni che la separano dalla rivincita con il Real.

Se a Valdebebas sarà possibile giocare undici contro undici, ci sarà da divertirsi.

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