La rosa dell’Atalanta, tra Serie A e Champions League, è attualmente formata da 21 giocatori di movimento più tre portieri. Per arrivare a 23 di movimento vanno considerati anche Kolasinac e Bakker, che per infortunio non sono mai stati a disposizione nelle sette gare ufficiali finora disputate.
La misura di quanto sia forte l’emergenza in casa nerazzurra è data da un dato che è quasi incredibile se lo si guarda in senso assoluto. Un piccolo record. Dei 21 calciatori di movimento, solo Brescianini non ha ancora giocato da titolare almeno una volta. Quindi 20 su 21 hanno avuto finora almeno un’opportunità di iniziare la partita.
Il dato è pazzesco, perché significa che nelle distinte di inizio gara è stato necessario inserire anche quegli elementi che, dal mercato o dal vivaio, sono arrivati per essere alternative e invece si sono dovuti subito mettere addosso i panni del protagonista: Ahanor e Bernasconi, Musah e Sulemana, Samardzic e Zappacosta, Krstovic e Maldini, Ederson e Lookman. Ci sono ragazzi di rientro da infortuni, nuovi innesti ed elementi che stanno cercando la forma migliore. Un po’ di tutto.
Chiaramente la situazione è legata a doppio filo alle assenze per infortunio, ma è altrettanto vero che la misura delle prestazioni va fatta con l’occhio attento ai risultati. E qui esce la qualità della rosa: se, nonostante tutti questi cambi forzati, riesci a perdere solo con quei colossi del Psg, significa che hai del valore e che stai riuscendo a metterlo a fattor comune per il bene della squadra. Un dettaglio per nulla secondario, anzi assolutamente prezioso e determinante.