La partenza di Freuler gli apre le porte per una stagione da protagonista: ora tocca a Koopmeiners
Arrivato a Bergamo la scorsa estate, il centrocampista olandese vuole prendersi la scena e la società punta molto su di lui per la zona mediana del campo

di Fabio Gennari
Se ne parla poco, perché l'eco della partenza di Freuler è complicato da gestire, sia per l'affetto dei tifosi che per il valore dello svizzero nel gruppo. Eppure sul piano tecnico, l'eredità dell'ormai ex numero 11 dei bergamaschi è tutta sulle spalle di Teun Koopmeiners che dopo aver vissuto una stagione a fasi alternate (come un po' tutta la squadra) ha voglia di crescere e prendersi definitivamente il cuore del gioco nerazzurro. In coppia con de Roon o con il giovane Scalvini poco importa, prima di tutto conterà la sua capacità di imporsi in mezzo con personalità.
Sul piano tecnico, l'ex capitano dell'AZ Alkmaar non si discute. Arrivato l'anno scorso al termine di una lunga trattativa che vide la Dea spuntarla su Napoli e Roma (ma non solo) soprattutto per la partecipazione della Dea alla Champions League, il classe 1998 olandese è un giocatore che ha solo bisogno di essere più continuo sul piano del dinamismo e della partecipazione alla manovra. Per avvicinarsi al rendimento di Freuler, moto perpetuo del centrocampo, il salto di qualità che deve fare è tutto qui.
Le giocate in verticale, la capacità di fare la scelta giusta in base al momento giusto, il rendimento sul piano fisico e magari qualche gol in più sono tutte doti che il ragazzo ha dimostrato di avere. In vista del Mondiale di novembre, il numero 7 atalantino ha bisogno di una grande prima parte di stagione per mettersi in mostra e provare a conquistarsi un ruolo da primattore anche in Qatar: l'eredità è pesante ma i piedi e la testa sono quelli giusti. Ora tocca a lui prendersi la scena.