La permanenza di Gasperini convince tanti a restare qui

La permanenza a Bergamo di Gasperini, confermata dagli incontri avvenuti in settimana ma nelle intenzioni di mister e società mai stata davvero in discussione, ha risvolti importanti su tutto il gruppo atalantino e sul mercato. La qualificazione matematica all’Europa arriverà domani a Cagliari (fischio d’inizio ore 18) e una volta certificato il posizionamento al sesto o al settimo posto si penserà al futuro e alla rosa della prossima stagione. Con tante certezze e qualche sogno, per migliorare ancora un po’.
Gli intoccabili: i pilastri sono sei, più Barrow. Con Gasperini in panchina, tutto il gruppo di giocatori mantiene certezze granitiche. E nello spogliatoio ci sono uomini che sono determinanti sia dal punto di vista tecnico che da quello comportamentale. Toloi e Masiello in difesa, Freuler e de Roon a centrocampo, Ilicic e Gomez davanti rappresentano l’ossatura base della squadra. È vero che partiranno Caldara, Spinazzola e forse Cristante (solo se per lui arriveranno almeno trenta milioni), ma ci sono tutti i presupposti per migliorare la rosa. Da qui a fine mercato se ne sentiranno di tutti i colori, l’Atalanta ha obiettivi chiari che solo i massimi dirigenti conoscono (e non svelano) ma questo per tutto il popolo orobico dev’essere un dettaglio. La squadra arriva da due stagioni consecutive chiuse con la qualificazione in Europa, il gruppo è ben allenato e gioca a memoria con un allenatore che certamente introdurrà delle varianti tattiche nella prossima stagione partendo da un gioco collaudato e da automatismi ormai conosciuti e molto ben assimilati dal gruppo. A questo si aggiunga poi il fatto che, dall'estate, Musa Barrow lavorerà stabilmente con il gruppo di Gasp e l'anno prossimo potrebbe essere lui l'arma in più nerazzurra.
L’unione fa la forza, la Dea non molla. In settimana, dopo il fondamentale pareggio contro il Milan, si sono tenuti alcuni incontri tra proprietà e allenatore e tutto è andato come doveva andare. Gasperini non voleva andare via da Bergamo e cercava solo chiarezza su alcuni approcci al mercato, i Percassi non hanno mai avuto la minima intenzione di perderlo e si è parlato di come muoversi sul mercato con il direttore tecnico Sartori, a cui è stato chiesto di lavorare per una squadra sempre migliore. Senza sorprese, senza preoccupazioni. Questa volontà comune di andare avanti insieme, ormai chiara a tutti, è fondamentale anche per il gruppo. Nonostante voci di mercato pesanti (Ilicic-Inter è solo l’ultima, ma lo sloveno non si muove) e qualche probabile manovra di disturbo dei procuratori per avere un aumento di stipendio del proprio assistito, i giocatori sono molto felici della permanenza del mister. E con l’Europa non è affatto scontato che i migliori pensino di andare via: Freuler, per fare un esempio, ha più volte ribadito che da Bergamo non vuole muoversi. Lo stesso discorso vale per molti altri.
Mister sereno, a Cagliari per vincere. Gli spifferi che sono arrivati negli ultimi giorni raccontano di un Gasperini come sempre concentrato sul lavoro in campo ma molto sereno e sorridente con tutti. Il tecnico di Grugliasco è uno decisamente permeabile alle emozioni e sente l’affetto della piazza come un grandissimo stimolo, dopo la super coreografia di domenica contro il Milan e gli incontri in settimana con i dirigenti Gasperini è molto più tranquillo sia dentro che fuori dal campo e già proiettato verso la prossima stagione. Prima di pensare al ritiro, però, c’è la sfida di Cagliari: l’Atalanta ha la possibilità di raggiungere ancora il sesto posto e con un successo alla Sardegna Arena solo un contemporaneo successo del Milan costringerebbe la Dea a disputare i preliminari. Al temine di una stagione come questa, con 50 partite ufficiali nelle gambe e migliaia di chilometri fatti sia in Italia che in Europa, il risultato è comunque strabiliante e c’è solo da applaudire i ragazzi. In Sardegna giocheranno Berisha in porta, Palomino e Mancini con Caldara in difesa, Castagne e Gosens esterni e de Roon con Freuler in mezzo, mentre in attacco il dubbio è tra Barrow e Ilicic, con Gomez e Cristante a completare il tridente: ultimo sforzo per chiudere in bellezza.