La scelta della società è chiara: Musso resta, ma è fondamentale che limi i suoi difetti
Dopo la stagione appena trascorsa, non certo delle più positive, l'argentino ha una grande voglia di riscatto. Rimarrà a Bergamo
di Fabio Gennari
Pochi giorni fa, durante una serata solidale all'Accademia dello Sport di Bergamo, l'amministratore delegato dell'Atalanta Luca Percassi ha detto: «Musso è uno dei portieri più forti in Italia e in Europa: il nostro modo di giocare gli chiede qualcosa di diverso rispetto alle sue abitudini, a volte bisogna saper aspettare. Ma lui rappresenta il futuro dell’Atalanta e sono sicuro che siamo in buone mani».
Ieri, lo stesso numero 1 della Dea, in un'intervista, ha dimostrato grande voglia di rivincita: «Non mi è mai passata nella testa l'idea di lasciare l'Atalanta. Ho dentro una voglia matta di rivincita, voglio tornare in Europa».
Dichiarazioni forti, parole nette che confermano la permanenza di un giocatore che in questa stagione non ha convinto e che si porta sulle spalle un fardello pesante, ovvero i 20 milioni di euro che sono serviti per il suo cartellino. Per la porta dell'Atalanta c'è Juan Musso al centro delle gerarchie, Gollini sarà ceduto e su Carnesecchi le voci che girano sono principalmente improntate alla volontà di prestarlo ancora una volta, ma in A (Cremonese o Empoli), per valutarne la crescita e poter scegliere più avanti nel tempo.
Musso ha bisogno di lavorare sui difetti che per il gioco di Gasperini rappresentano grandi problemi, non c'è altra strada che migliorare e farsi spingere dalla voglia di riscatto e da un pubblico che, parole dell'argentino, ha sempre scelto la via del sostegno per la squadra anche nei momenti peggiori. L'ex Udinese diventerà presto papà e ha comprato casa a Bergamo, la grande serenità che vive fuori dal campo (si trova benissimo in città) dovrà essere una grande alleata per riscattarsi tra i pali della Dea.