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L'Atalanta inizia bene, spreca e poi si sfalda: fase complicata, al netto del mercato

Il momento non è semplice, ma quanto visto in Germania non è tutto da buttare. Anzi. Bisogna fare più attenzione e stare tutti uniti

L'Atalanta inizia bene, spreca e poi si sfalda: fase complicata, al netto del mercato
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di Fabio Gennari

Premessa: i giocatori forti sono sempre importanti, se il mercato ne porterà di nuovi entro poche ore o entro qualche giorno non sarà certo una notizia negativa. Anzi, sarebbe importante e significativo. Detto questo, tuttavia, l'analisi della fragorosa sconfitta subita contro il St. Pauli ad Amburgo va oltre le forze messe in campo, perché la squadra ha fatto bene e dopo 58' minuti doveva essere avanti 3-0, non sotto di una rete. Tra l'altro subita in modo molto banale e con la difesa schierata su un calcio piazzato. Quindi è stata una questione di attenzione, aggressività e concentrazione.

Dopo la rete subita, i bergamaschi hanno avuto altre due occasioni per segnare (a quel punto siamo sette occasioni a una rispetto agli avversari, dopo le cinque avute nel primo tempo) e invece un retropassaggio di Hien ha regalato ai tedeschi la palla del raddoppio.

È evidente e chiaro a tutti che un errore del genere non è spiegabile con la stanchezza, non c'entrano il mercato o le qualità del giocatore: è una disattenzione, una leggerezza pesante che si è pagata a caro prezzo. Preso il secondo gol, dopo un paio di minuti ecco il terzo sugli sviluppi di una rimessa laterale. Anche in questo caso, qualcosa di (purtroppo) già visto.

Il risultato non conta, rispetto a Parma la squadra ha fatto molto meglio, ma certi errori, cali di tensione evidenti come quelli visti in Germania e che nel giro di 12 minuti ha portato tre volte in gol una neopromossa di Bundesliga, mettono ovviamente tutti di cattivo umore e aumentano le preoccupazioni della piazza. Perché se subisci gol in questo modo con il St. Pauli chissà cosa succederà contro il Real Madrid. Quello che invece dovrebbe far riflettere è proprio come si sono subiti quei gol. E la soluzione non deve arrivare dal mercato, ma dai giocatori stessi.

Certe leggerezze, per chi ha vinto a Liverpool come a Dublino, non sono normali e nemmeno spiegabili. A ben pensarci, non richiedono nemmeno troppo allenamento. L'attenzione va messa in ogni giocata, come è sempre successo, a questi stessi giocatori, in tantissime altre occasioni. Contro il Real Madrid, a Varsavia, ci saranno difficoltà diverse (e molto più grandi), ma anche stimoli e motivazioni senza precedenti. Perdere non piace a nessuno, ma bisogna ripartire con grinta e cuore. L'Atalanta non può prescindere da certi valori. Mai. Neppure in amichevole.

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