L'Atalanta non ribalta più il risultato. Quando si va sotto, la partita è ormai segnata
La Dea che non mollava mai e ribaltava le gare non c'è più. In Serie A sono sette gare di fila in cui, dopo lo svantaggio, arriva la sconfitta
di Fabio Gennari
Il momento è pessimo, in campionato la squadra di Gasperini è in una situazione davvero preoccupante con appena 13 punti conquistati in 13 partite che segnano in modo indelebile un cammino che, nel 2022, è stato finora con una media da retrocessione. Quello che lascia davvero a bocca aperta, però, è che sono sparite molte delle peculiarità che avevano reso la squadra nerazzurra quasi unica nel panorama nazionale e, tra queste, il fatto che l'Atalanta non riesce più a ribaltare il risultato.
A eccezione della gara di Europa League contro l'Olympiacos (prima sotto di una rete e poi doppietta di Djimsiti), i bergamaschi quando vanno sotto di un gol non riescono più a ribaltare la gara e a vincere il match. L'ultima volta che è riuscita un'impresa di questo tipo è stata all'andata sul campo del Verona: gol di Simeone e poi 2-1 finale firmato da Miranchuk e Koopmeiners. Era il 12 dicembre. Successivamente, contro Roma (1-4), Cagliari (1-2), Fiorentina (1-0), di nuovo Roma (1-0), Napoli (1-3), Sassuolo (2-1) e ancora Verona (1-2) sono sempre arrivate sconfitte una volta passati in svantaggio.
Un paio di eccezioni, per la verità, vanno rimarcate. Con il Cagliari, Palomino aveva segnato il gol del momentaneo pareggio (1-1) ma la squadra ha poi perso, mentre a Firenze era stato Malinovskyi a riequilibrare i conti prima che il direttore di gara annullasse tutto per un fuorigioco (incredibile) di Hateboer. Al di là dei singoli episodi, si tratta comunque di un'involuzione preoccupante. In passato gli uomini di Gasperini avevano spesso trovato risultati positivi nonostante gli svantaggi mentre ora questo non accade più: se segnano prima gli altri, la gara è segnata.