L'Atalanta U23 gioca bene ma cade 1-2 col Vicenza. Modesto: «Pretendo rispetto dagli arbitri»
Molto polemico col direttore di gara, a fine partita, il mister nerazzurro: «Sui loro gol c'era dei falli. Ma non mi è piaciuto come sono stati trattati i miei ragazzi»
di Alessandro Giovanni Pagliarini
Si è interrotta dopo quasi due mesi l’imbattibilità dell’Atalanta U23, fermata dal Vicenza dopo una serie di sei risultati utili consecutivi. I bergamaschi, nonostante fossero in piena emergenza a causa delle innumerevoli assenze, hanno sfoderato un’ottima prova, dominando per lunghi tratti della gara. Malgrado la Dea abbia creato più occasioni, però, a spuntarla è stato il Lane, vittorioso per 2-1 al termine dei 90’.
Oltre ai moltissimi elementi assenti per infortunio, compreso il bomber della Primavera Vlahovic, mister Modesto ha dovuto fare a meno anche di Bonfanti, Mendicino e Diao, convocati da Gasperini per la trasferta di Genova con la prima squadra. La Dea è quindi scesa in campo con un tridente improvvisato formato da Capone, Jiménez e Ghislandi, sulle fasce spazio a Palestra e Regonesi, con Ceresoli in difesa.
Tra i protagonisti assoluti della gara proprio Capone, che prima scarta tutti gli avversari in una splendida azione personale che termina in un nulla di fatto, poi colpisce un palo clamoroso con un ottimo tiro a giro dal limite dell’area. Buono spirito d’iniziativa del capitano nerazzurro, che ha provato a caricarsi al squadra sulle spalle fin da subito. I nerazzurri vanno molto vicino al gol del vantaggio anche con Gyabuaa e Jimenez su punizione, ma il pallone non sembra voler entrare.
Al 26’, dopo un quarto d’ora di sola Dea, a sbloccarla è il Vicenza. Talarico spinge a terra Gyabuaa e recupera un pallone sul fondo, Rolfini raccoglie il cross e dopo un batti e ribatti in area la mette dentro. La reazione dell’Atalanta non tarda ad arrivare, ma Confente è attento e disinnesca sia Ghislandi che Capone. Anche nella ripresa la Dea tesse ottime trame di gioco ma non riesce a trovare la via del gol, e al 58’ i veneti raddoppiano grazie a uno schema su punizione, concluso al meglio da Ferrari.
Modesto prova a svoltarla inserendo tutti e cinque gli uomini a sua disposizione in panchina, fatta eccezione per i Primavera Obric e Armstrong e i due portieri. La Dea non molla e accorcia al 93’ con un gran gol al volo di Falleni su cross di De Nipoti, ma ormai è troppo tardi. «Dopo una prestazione del genere, io sono super orgoglioso della squadra. I ragazzi che alleno danno tutto, hanno voglia e spirito, tanti si mettono in mostra. Il nostro progetto è questo. Peccato perché poi il risultato magari ti gratifica molto di più se positivo, però queste partite ti fanno crescere», ha detto Modesto al termine del match.
«Oggi i regali non glieli abbiamo fatti noi ma ha la terna arbitrale - ha proseguito il tecnico -. Se una squadra è più forte di noi è giusto che vinca ad armi pari, non ha bisogno di avere regali. Sul primo gol c’era fallo su Gyabuaa, sul secondo blocco su Palestra. Ci vuole rispetto. Il modo di parlare ai miei giocatori, che sono quasi tutti i ragazzi, da parte dell’arbitro non mi è piaciuto per niente, era un’offesa continua. Dall’altra parte non si permettono perché ci sono ci sono dei giocatori del Vicenza che hanno uno status totalmente diverso dai nostri, con molta più esperienza. Gli arbitri devono capire che di fronte a loro hanno dei ragazzi del 2005, 2004, 2003… Pretendiamo rispetto perché noi pensiamo solo a giocare a calcio, non a fare casini».
Obiettivamente sul primo goal c'era fallo evidente, Modesto ha ragione, purtroppo in C i più scarsi sono gli arbitri. Da questo punto di vista il Lane è comunque ancora in grande credito avendone subiti molti, forse a mutua consolazione possiamo dire che a fine anno, più o meno i torti fatti e ricevuti si pareggiano però sarebbe meglio avere una classe arbitrale migliore. Complimenti comunque all'Atalanta il tiro all'incrocio e il gol sono state due cose spettacolari. Da un tifoso del Vicenza.