L'Atalanta U23 mantiene la porta inviolata, ma davanti non gira: con la Giana è 0-0
Ennesimo risultato utile consecutivo per i nerazzurri, che però faticano in attacco. Mister Modesto: «Troppi tocchi, siamo troppo lenti»
di Alessandro Giovanni Pagliarini
Continua il filotto positivo dell’Atalanta U23. Allo stadio Città di Gorgonzola i bergamaschi non sono andati oltre lo 0-0 contro i padroni di casa della Giana Erminio. I nerazzurri hanno mantenuto la porta inviolata per la quinta volta consecutiva, ottenendo un punto importante contro una diretta avversaria per la corsa ai play-off. Grazie a questo prezioso pareggio, che ha lasciato poco spazio alle emozioni, l’Atalanta si è consolidata al quarto posto in classifica, approfittando anche della sconfitta della Pro Vercelli per allungare sui piemontesi.
Modesto ha riproposto lo stesso undici iniziale rispetto alla precedente sfida contro il Trento, eccetto tre cambi. Mallamo e Mendicino a sostituire l’influenzato Gyabuaa e Muhameti, mentre in attacco spazio a Capone dal primo minuto invece che Di Serio. Confermate le assenze dei lungodegenti Bernasconi e Ceresoli, sulla via del recupero ma non ancora pronti per giocare. Al loro posto, sulla corsia mancina confermato Regonesi.
Le due squadre hanno dato vita a una partita piuttosto avara sul piano delle occasioni. I nerazzurri sono stati più incisivi nel primo tempo con Cisse e Capone, poi i ragazzi della Martesana hanno cercato di invertire la tendenza nella ripresa, senza successo, affidandosi alla fantasia di Franzoni. Nemmeno gli ingressi di due pedine offensive come Diao e Di Serio sono stati sufficienti per svoltare la gara, conclusasi senza sussulti da ambo le parti. Un pareggio che, alla luce di quanto visto in campo, appare quindi il risultato più giusto.
«Nel primo tempo ci sono stati presupposti per segnare - ha affermato Francesco Modesto al termine del match -. In questo momento sembra che ognuno la voglia risolvere da solo, facciamo troppi tocchi, siamo troppo lenti. Poi arriviamo davanti e sembra ci sia un muro. In determinati momenti dobbiamo essere molto più veloci e giocare più di squadra e divertirci a giocare».