Cantiere complesso

Lavori allo stadio, perché l’ultimo lotto sarà finito solo (salvo imprevisti) nell’estate del 2024

Tempi e costi sono pesantemente condizionati da elementi esterni che non si possono ignorare. E, con le partite da giocare, sgarrare è impossibile

Lavori allo stadio, perché l’ultimo lotto sarà finito solo (salvo imprevisti) nell’estate del 2024

di Fabio Gennari

La riqualificazione dello stadio di Bergamo, oggi Gewiss Stadium, dovrebbe essere terminata entro l’agosto del 2024. Quindi per l’inizio del campionato 2024/25 vedremo la nuova Curva Morosini con annesso parcheggio sotterraneo completato e a disposizione per l’utilizzo. Si tratta inevitabilmente di tempi lunghi, difficile sostenere che si potesse fare di più (magari è vero ma non c’è la controprova) perché si tratta di un cantiere complesso che ha dovuto fare i conti con il Covid prima e la guerra in Ucraina poi.

Piccolo riassunto. L’Atalanta ha comprato lo stadio nel 2017 e l’accordo prevedeva che la riqualificazione fosse completata entro cinque anni e mezzo dalla concessione dei primi permessi. Nell’estate 2019 è stata rifatta la Pisani, poi c’è stato il Covid che ha bloccato tutto e allungato i tempi concessi per finire queste opere. Nell’estate del 2020 si è scelto di riqualificare la Tribuna Rinascimento e grazie ai seggiolini (costati 1,5 milioni di euro e oltre a nuovi servizi) in Curva Morosini si è ottenuto l’ok della Uefa per giocare le partite di Champions (e poi di Europa League) a Bergamo.

Con il passare del tempo, sono lievitati in modo esorbitante i costi per la realizzazione della nuova Morosini e del parcheggio interrato: a fronte di una stima di 20-23 milioni per l’ultimo lotto di lavori si è arrivati a costi effettivi che dalle ultime stime superano i 45 milioni. Oltre all’esplosione di costi, a oggi c’è un serissimo problema di garanzia dell’approvvigionamento dei materiali e questa incertezza va a cozzare con i tempi che invece devono essere certi: l’Atalanta continuerà a giocare nel suo stadio e non sono ammessi ritardi. Una o due settimane, per il calendario del calcio, sono un bel problema.

Il ragionamento è semplice: l’inizio dei lavori consisterebbe nella demolizione di una bella fetta di Morosini lasciando in piedi solo il settore ospiti e uno spicchio verso la Rinascimento. Dopo 9-10 mesi, con il parcheggio nuovo e la gradinata da novemila posti già parzialmente in piedi, ci sarebbero da demolire i due “monconi”, le torri faro, completare la copertura, la posa della americane, collaudare tutto e iniziare il campionato. Se si sgarra di quindici giorni, dove si gioca? L’Atalanta non è il Real Madrid che ha uno stadio “di servizio” da ottomila posti in caso di bisogno.

Quando non c’era la pandemia, Roberto Spagnolo e tutte le maestranze che hanno lavorato si sono impegnate per consegnare lo stadio nei tempi previsti e ci sono riusciti. Con la pandemia si è scelto di intervenire sulla Rinascimento portando avanti comunque attività di ispezione del terreno sotto la Morosini per il terzo lotto di interventi. La situazione generale è di totale incertezza, tutti vorrebbero lo stadio a posto dopo decenni che se ne parla ma ci sono problemi oggettivi difficili da gestire: si dice che Chorus Life, il grande cantiere di Bergamo, sia in ritardo di due anni. Lo stadio è stato profondamente modificato, non è finito ma ci si possono comunque giocare tutte le partite di tutte le competizioni. L’Atalanta ha tutta l’intenzione di finirlo, senza però prendersi rischi inutili e cercando di non spendere una fortuna: la stima iniziale, per tutta la riqualificazione, era di 30-35 milioni di euro.