Momento delicato

Le difficoltà del gruppo, quei messaggi di Gasperini e una rincorsa ancora aperta

In quest'ultima parte di campionato è determinante ragionare su cosa la squadra può fare cercando di pensare già anche al futuro

Le difficoltà del gruppo, quei messaggi di Gasperini e una rincorsa ancora aperta
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di Fabio Gennari

Gian Piero Gasperini è un combattente. Uno come lui, abituato a spingere al massimo ogni giorno, non molla. Anzi, quando è possibile raddoppia. Le parole che il tecnico ha pronunciato dopo Salernitana-Atalanta 1-0 sono state toste. Dirette. Forti. Per certi versi, inattese. Perché dire «andare in Europa adesso per me è l'unica cosa che conta» non è una frase di circostanza, soprattutto se poco prima hai detto che ti senti «responsabile» per quello che l'Atalanta ha messo in campo.

Mancano 270' minuti alla fine del campionato, l'Atalanta ha perso a Salerno ma nulla è ancora perduto. Con un punto sarà matematico l'arrivo tra le prime sette, il 22 maggio si conoscerà il destino della Juventus e il 24 maggio c'è la finale di Coppa Italia. Tutto il resto, in questo momento, viene dopo. Di sicuro bisogna sperare che l'emorragia di infortuni finisca e che Gasperini riesca a mettere in fila tre partite senza perdere altri elementi e chiudendo con una classifica il più possibile vicina a quota 65 punti. Sarà complicato, ma bisogna lavorare in quel senso.

La squadra non è che abbia mollato nella ripresa con la Salernitana, ma quello che hanno messo in campo gli avversari è stato di più rispetto a quello che ha fatto vedere la Dea. Perché, di fatto, a parte qualche angolo e un paio di ripartenze pericolose, i campani prima del gol di Candreva non hanno mai tirato nello specchio della porta in modo pericoloso. Certo, l'Atalanta deve fare di più ma nulla è ancora perduto. Fa storcere il naso parlare in questi termini? Può essere, ma le regole dicono che contano i punti fatti e che nessuno, se giochi male, te li leva. Quindi addosso al Verona. Non c'è altra via.

A fine stagione la società dovrà fare tante valutazioni. Per il presente e per il futuro. Sarà fondamentale non farsi condizionare dal passato ma pensare solo a quello che sarà dal 5 giugno in avanti. Gli ultimi anni sono stati formidabili e hanno cambiato la storia. L'obiettivo è quello di costruirne altri con la stessa "pasta" e tutto quello che servirà fare per riuscirci è doveroso.

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