Le due trasferte dei nerazzurri Tifosi a Cagliari, ultrà a L'Aquila

È stato un fine settimana pirotecnico per i tifosi atalantini. Dal campo di Cagliari sono arrivate pessime notizie e i sentimenti non sono certo positivi, ma la dimostrazione di passione, attaccamento, amicizia e atalantinità che hanno dato i supporters orobici in giro per l’Italia, ancora una volta, merita un grande applauso. Da Cagliari e da L’Aquila, infatti, arrivano notizie che certificano come i sostenitori nerazzurri siano davvero grandi.
Bergamo-L’Aquila andata e ritorno (in 32 ore). Il fine settimana dei tifosi atalantini è iniziato la notte tra venerdì e sabato. Se n’è parlato pochissimo qui a Bergam,o ma ciò che hanno fatto gli ultras della Curva Pisani è decisamente singolare. Sabato 17 settembre, allo stadio Fattori de L’Aquila, è andato in scena il sesto Memorial “Lorenzo Sebastiani” di rugby. I giocatori della compagine neroverde del posto hanno ricordato l’amico scomparso nel terremoto aquilano del 2009 con un quadrangolare giocato insieme a Gran Sasso Rugby, Lazio Rugby 1927 e Unione Capitolina Rugby. Visto il recente sisma che ha colpito le zone intorno ad Amatrice, la manifestazione è stata ribattezzata “In campo per Amatrice e la popolazione colpita dal sisma”, a conferma di come tutta la comunità non abbia dimenticato le difficoltà vissute e voglia dare un segno di vicinanza concreto. I giocatori de L’Aquila Rugby hanno un grande rapporto di amicizia con gli ultras della Dea e a Bergamo hanno pensato: perché non essere presenti? Detto, fatto.








Una trentina di bergamaschi presenti. I ragazzi della Curva si sono organizzati in gran segreto con il chiaro intento di fare una bella sorpresa agli amici abruzzesi e una trentina di giovani sono partiti nella notte alla volta de L’Aquila. Dopo 8 ore di viaggio, attorno alle 9.30, il gruppo ha raggiunto la destinazione e nel pomeriggio allo stadio Fattori si sono visti striscioni nerazzurri, bandiere e torce da stadio con tutti gli orobici impegnati a sostenere le squadre in campo. Al termine delle partite, il capitano (che è anche aquilano di nascita e il più anziano della rosa) Alessandro Cialone è salito in tribuna e ha consegnato una maglia ai ragazzi bergamaschi presenti. Poco dopo tutta la formazione lo ha seguito e prima di lasciare lo stadio per andare al terzo tempo che si è svolto al Parco del Castello tutti hanno intonato un coro di saluto per Lorenzo “Ciccio” Sebastiani. La festa è proseguita in grande amicizia fino alla tarda serata, quando gli ultrà sono ripartiti alla volta di Bergamo alle 00.30. Poco prima delle 8 erano già in città. Su Facebook, il profilo ufficiale de L’Aquila Rugby (da cui provengono le foto) ha ringraziato pubblicamente gli amici nerazzurri.




















In Sardegna sono arrivati in 39 al seguito della Dea. Se la trasferta della Curva (che non aderisce alla Tessera del tifoso e che quindi non può andare in giro per l’Italia con l’Atalanta) è stata importante a livello di segno d’amicizia verso chi vive un momento difficile, quella dei tifosi che hanno seguito la squadra di Gasperini al Sant’Elia è stata altrettanto incredibile e, per qualcuno, ha rischiato pure di saltare all’ultimo momento. Dei quasi 40 che hanno acquistato il biglietto del settore ospiti, molti hanno raggiunto Cagliari in anticipo e ripartiranno solo nelle prossime ore. Va bene la partita, hanno pensato, ma l’occasione di fare ancora qualche ora di mare era troppo ghiotta: Alberto e Mariarosa Madaschi del Club “I Lupi del Serio”, ad esempio, faranno rientro in città solo martedì e praticamente nessuno ha scelto la toccata e fuga in giornata, anche perché i prezzi dei biglietti erano decisamente proibitivi.
















Giornalisti e tifosi a terra: Ryanair in ritardo di 4 ore. Domenica mattina dallo scalo di Orio al Serio era in programma un volo per Cagliari con partenza alle 8.30. Un gruppo di tifosi e i colleghi de L’Eco di Bergamo Pietro Serina, Stefano Serpellini, Simone Pesce e il suo operatore Mangano dovevano prendere lo stesso aereo, ma un guasto tecnico ha rischiato di far saltare tutto. Mentre i giornalisti hanno immediatamente virato sullo scalo di Linate per prendere il volo Alitalia delle 10.45, Dafne e gli altri tifosi (incredibilmente senza il mitico Totò) hanno atteso pazientemente la partenza del volo già prenotato e poco dopo le 12 sono finalmente riusciti a imbarcarsi. L’arrivo allo stadio è avvenuto in extremis e visto l’andamento della partita probabilmente era meglio fermarsi in spiaggia. Ma questa volta, dopo il fischio finale, un buon gruppo di giocatori è almeno andato sotto il settore ospiti a salutare gli irriducibili arrivati in Sardegna, chiaramente delusi e amareggiati per il risultato. Fortunatamente per tutti, mercoledì la squadra scende di nuovo in campo e la voglia di cancellare la prestazione del Sant’Elia è totale. Resta la bella trasferta di chi alla Dea non rinuncia mai, che sia in campo a battagliare o nel cuore di chi la porta in mezzo alle popolazioni terremotate.