Le gerarchie in difesa stanno cambiando? Scalvini ormai è grande, lo vogliono in tanti

di Fabio Gennari

L'Atalanta di Gasperini, oggi, ha sei difensori per tre posti. Ci sono elementi esperti e giovani che rappresentano il futuro della squadra e, alla luce delle prestazioni, ma prima ancora delle scelte del tecnico, le gerarchie possono anche cambiare parecchio.

Così, pensando al mercato, ci sono poche certezze. Un esempio? Oggi il favorito a lasciare Bergamo in prestito è Okoli, ma gli acciacchi di Demiral possono in qualche modo far cambiare il punto di vista del tecnico, senza contare la duttilità di Djimsiti e il ritorno a pieno regime di Palomino. Ragioniamo.

Le prestazioni di Scalvini da braccetto di destra o di sinistra sono sotto gli occhi di tutti. Il ragazzo è un prospetto di grande valore, si sta confermando ad alti livelli e su di lui ci sono un sacco di occhi puntati. A gennaio non sono previste partenze, a giugno invece chissà, ma le strategie di fine stagione è importante che siano già molto chiare. Nella difesa a tre, la posizione di difensore laterale può essere ricoperta da Toloi, Scalvini e Djimsiti (e anche Ruggeri è adattabile), mentre per la zona centrale ci sono Palomino, Demiral e Okoli.

Ora che l'argentino è tornato, la scelta più "vicina" in termini temporali sarebbe quella di mandare a giocare Okoli e rimandare ogni decisione a fine stagione. Se le cose andassero così, per la posizione di centrale resterebbero Demiral e Palomino, senza dimenticare de Roon, che può adattarsi in quel ruolo. Dal punto di vista della carta d'identità, chiaro che Demiral (1998), Scalvini (2003) e Okoli (2001) sono i tre che danno più prospettiva, ma le scelte del mister (per cui Palomino e Toloi sono due certezze granitiche) e le opportunità di mercato (se arrivassero offerte importanti per Demiral più che per Djimsiti?) sono tutti elementi da tenere in considerazione.