di Fabio Gennari
Domenica, a Firenze, se Gasperini lo manderà in campo toccherà quota 100 presenze con la maglia dell’Atalanta in tutte le competizioni. Zappacosta è dunque destinato a entrare nel club della “tripla cifra” in fatto di partite giocate con la Dea.
Quella del 31enne è stata un’evoluzione partita dalla Primavera, dove arrivò dall’Isola Liri come uomo d’attacco prima di svilupparsi, nel corso della carriera, come giocatore a tutta fascia con le maglie, tra le altre, di Torino e Chelsea.
Zappacosta è un ragazzo disponibile, giocatore duttile che può muoversi sia a destra che a sinistra, con una serie di gol segnati che finora è ferma a quota 9, cui vanno aggiunti 11 assist. Numeri di tutto rispetto per un ragazzo che, in attesa di capire la crescita di Ruggeri e l’integrazione dei nuovi (o il recupero degli infortunati), rappresenta una grande certezza per Gasperini, che lo utilizza indifferentemente da una parte o dall’altra del campo, anche nella stessa partita.
L’unico neo dell’esperienza atalantina di Zappacosta sono gli infortuni: nella passata stagione è stato fuori parecchio tempo per un problema muscolare patito in fase di preparazione, ma quando sta bene è un punto di riferimento. Al cross, al tiro, quando punta l’uomo o nell’organizzazione della fase difensiva, il ragazzo di Sora – che da cittadino di Bergamo si è anche recentemente sposato con la sua Camilla – è prezioso nel gruppo, per i compagni e per mister Gasperini.