Errori anche in panchina

Le scelte infelici del Gasp: Pasalic fuori 90 minuti e Malinovskyi dentro solo nella ripresa

Nessuno è perfetto e una partita non scalfisce la stima per il mister. Però, con il senno di poi (ma pure di prima), qualcosa ha sbagliato

Le scelte infelici del Gasp: Pasalic fuori 90 minuti e Malinovskyi dentro solo nella ripresa
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di Fabio Gennari

Il gruppo di giocatori a disposizione di Gasperini è formato da 15-16 elementi davvero di alto livello. Questo significa che scegliere i titolari è sempre complicato. Nessuno di noi, inoltre, vede gli allenamenti, quindi non possiamo avere piena cognizione di come stanno i giocatori e del perché vengono fatte certe scelte. Che Zappacosta non fosse al top si era capito già alla vigilia, ma le esclusioni di Malinovskyi, Pasalic e Djimsiti risultano difficili da capire.

Il numero 18 ucraino domenica a Verona non ci sarà perché squalificato. Vero che conta sempre la prima gara che si gioca e che ieri sera era la più importante, ma non vederlo in campo dall'inizio è stato davvero sorprendente. Il ragazzo è entrato e ha fatto anche gol, Ilicic poi ha servito l'assist per il 2-3 ma la combinazione migliore sembrava Malinovskyi dall'inizio e lo sloveno per dare qualità nell'ultima mezz'ora, come fatto con Muriel.

Pasalic, invece, non si è proprio visto in campo, eppure ha giocato solo uno spezzone a Napoli e ce lo si aspettava dall'inizio in una gara da vincere. Partire con Pessina largo nel tridente, vista la condizione non proprio ottimale che sta vivendo il numero 32 nerazzurro, è stato un azzardo non ripagato, anche e soprattutto perché la fisicità di Pasalic in area di rigore poteva essere molto preziosa. Il numero 88 della Dea giocherà probabilmente a Verona, ma con il Villarreal era una finale. E la si è persa per errori così come per chi è mancato ed è rimasto in panchina.

La scelta di Demiral con Djimsiti entrato solo all'intervallo, sullo 0-2 e quindi a gara compromessa, è un altro mistero della serata. L'albanese può giocare indifferentemente in mezzo o a sinistra e difensivamente ha marcato con grandi risultati già tanti giocatori. Sul piano tattico è molto intelligente e dove non arriva con il fisico ci arriva con testa e cuore. Molto più disciplinato di Demiral, con Djimsiti in campo la difesa acquisisce sempre molta solidità. Peccato, perché avrebbe potuto giocare dall'inizio.

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