Lega durissima contro le Asl e nuovo protocollo: con 13 negativi si deve giocare
Parole pesanti nel comunicato della Lega verso le autorità sanitarie che sono intervenute a gamba tesa bloccando il 40% della prima giornata di ritorno
di Fabio Gennari
Il protocollo che dovrebbe salvare la stagione e permettere di giocare le partite nonostante i tanti casi di Covid è stato ufficializzato ieri (6 gennaio) sul sito della Lega di Serie A. In sostanza, con 13 giocatori negativi tra Prima Squadra e Primavera (contano i nati fino al 31-12-2003) a tamponi effettuati entro la mezzanotte del giorno di vigilia rispetto alla gara, una squadra deve presentarsi in campo e giocare. Chi non lo fa incappa nel 3-0 a tavolino e nella penalizzazione di un punto.
La Lega di Serie A, dopo la pubblicazione del documento in mattinata, ha rincarato la dose nella serata con un comunicato molto duro, che chiarisce alcuni aspetti importanti. Il primo è legato alle tempistiche: la regola dei 13 vale a partire dalle partite di domenica 9 gennaio, turno nel quale l'Atalanta dovrebbe giocare contro l'Udinese. Questo significa che Atalanta-Torino è molto probabile che venga prima assegnata 3-0 per la Dea a tavolino e poi, nell'ultimo grado di giudizio (a primavera), riprogrammata, mentre i friulani, se non si presenteranno alla Dacia Arena, rischiano grosso.
Dicevamo del duro comunicato della Lega: nel mirino, le Asl. A commento del nuovo protocollo, i vertici del calcio italiano spiegano che «il regolamento adottato permetterà di proseguire la stagione e portare a termine il campionato di Serie A Tim, con l'auspicio che non intervengano più le Asl con provvedimenti confusi e incoerenti che, al momento, stanno creando gravi danni al sistema sportivo italiano, con devastanti impatti economici e riflessi di carattere sociale. A tal proposito, resta fermo il convincimento che le decisioni delle varie Asl, per diverse ragioni, siano illegittime, pertanto la Lega Serie A ricorrerà presso tutte le sedi opportune a tutela del libero svolgimento delle proprie competizioni, sempre salvaguardando la salute degli atleti e nel rispetto delle norme vigenti».
A tutto questo va aggiunta anche la decisione del Napoli di mandare in campo tre giocatori (Rrahmani, Lobotka e Zielinski) nonostante la Asl 2 del capoluogo campano avesse imposto loro la quarantena. La scelta è stata fatta dopo consulto con i legali, perché viene ritenuta valida la quarantena "soft" che permette il casa-lavoro in vigore per la Figc l'anno scorso. Probabilmente arriverà una multa per il Napoli, ma il fronte è aperto e cosa accadrà nelle prossime ore è tutto da scoprire.