Malinovskyi, Toloi e gli strani problemi col Var che ultimamente colpiscono il Franchi

di Fabio Gennari

L'1-1 di Firenze che ha permesso all'Atalanta di muovere la classifica in zona Europa è stato condizionato in modo importante. Il calcio di rigore per fallo di mano di Toloi è stato assegnato dopo diversi minuti di attesa e controllo al Var con un dubbio, grande e importante: per decidere in merito a un fallo di mano è necessario avere a disposizione un'immagine che evidenzi in modo netto l'intervento con le mani da parte del difensore in area di rigore.

Diversi minuti di attesa e una serie di replay mostrati sia prima che durante l'Ofr (on-field review) di Guida non tolgono del tutto il dubbio: si può ipotizzare che ci sia il tocco di mani, è probabile, ma non c'è una certezza totale. E, come abbiamo già visto in occasione di Inter-Juventus e Juventus-Sampdoria di qualche settimana fa, con Rabiot e Vlahovic protagonisti di interventi con le mani che sono sempre rimasti solo presunti e mai certificati dai video, c'è un protocollo da applicare che, in questa occasione, non è stato applicato. Si è andati per sensazioni, non per certezze.

Il bello è che, scandagliando la partita, si trova come nel primo tempo (25') c'era invece stato un altro intervento con le mani che ha coinvolto Toloi: questa volta, le immagini televisive erano molto più chiare eppure Fabbri (Var di giornata) non è intervenuto. Avrebbe dovuto farlo.

Ai sostenitori nerazzurri è subito tornata in mente la partita del Franchi di un anno addietro, quando venne annullato il gol del pareggio di Malinovskyi per un presunto fuorigioco attivo di Hateboer: la decisione venne presa in autonomia dal Var Banti, che cancellò il punto dell'1-1. Eppure, secondo protocolli e regolamenti, solo il direttore di gara (andando al Var) poteva farlo.