Chi è Maurizio Costanzi di cui si dice un gran bene

Chi è Maurizio Costanzi di cui si dice un gran bene
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L’Atalanta ha preso un Campione d’Italia Primavera: Maurizio Costanzi. Età? E’ nato nel 1957 ma con i giovani, dicono i ben informati, è un autentico fenomeno. Il nuovo responsabile dell’area scouting dell’Atalanta arriva dal Chievo Verona, nell’ultima stagione ha centrato il risultato più prestigiosoa livello giovanile e dopo 16 anni ha deciso di lasciare le rive dell’Adige.

«Quando  è arrivato il momento di programmare la nuova stagione, non ho visto lo stesso entusiasmo di prima e ho scelto di dire basta. L’Atalanta? Mi ha contattato l’Ad Luca Percassi e abbiamo fatto tutto in 48 ore. Qui si può fare molto bene con i giovani». Con queste parole il nuovo dirigente nerazzurro ha descritto il suo passaggio alla corte dei Percassi, per capire, però, fino in fondo perché siamo di fronte ad un grandissimo colpo di mercato basta descrivere il suo modo di operare. E iniziare a sognare.

Maurizio Costanzi non ama le luci della ribalta, è un personaggio schivo, ma molto gentile che preferisce “fare” piuttosto che “parlare”. Il suo lavoro ha permesso negli anni al Chievo Verona di costruire un settore giovanile praticamente da zero e con dei costi molto contenuti. La società del patron Campedelli spende per i ragazzi una cifra di poco inferiore ai 2 milioni di euro. Con un budget inferiore del 30% rispetto a quello dell’Atalanta (circa 3 milioni di euro), i gialloblù hanno ottenuto veramente grandi risultati.

Vittoria del campionato Primavera a parte (il successo è arrivato in finale ai rigori contro la Juventus che ha un budget quasi triplo), i successi veri per il gruppo di lavoro capitanato da Costanzi sono le stagioni da protagonisti che i prodotti del vivaio disputano in serie A o in serie B. Negli ultimi 7 campionati il Chievo è arrivato sempre nelle fasi finali, la Primavera è quarta nel ranking nazionale di categoria e l’anno scorso ben 4 ex gialloblù hanno giocato stabilmente in serie B: Gianni Manfrin (’93, difensore del Modena), Ali Sowe (Gambia, classe ’94, 5 gol in 35 presenze nella Juve Stabia, appena passato al Pescara), Djibi (Senegal, classe ’94 centrocampista centrale della Juve Stabia) e Cisotti (’94, attaccante del Latina).

Maurizio Costanzi cercherà all’Atalanta gli sbocchi che non ci sono stati al Chievo per vedere prodotti del vivaio esordire in Prima Squadra. Tanti dei ragazzi classe 1994, 1995 e 1996 sono prossimi a diventare protagonisti nel calcio che conta e la soddisfazione è doppia se si pensa che ogni anno l’ex dirigente gialloblù spendeva solo un decimo del budget per acquistare talenti in giro per il mondo.

La ricetta? Semplice: passione, grande competenza, una rete di conoscenze di livello e tantissima voglia di viaggiare e scoprire calciatori anche negli angoli più sconosciuti. In Africa, il neo dirigente atalantino ha parecchi contatti, normalmente si organizzano dei mini-stage cercando di concentrare più giocatori possibili per visionare e scremare i futuri campioni. Costanzi si reca direttamente negli stati del “Continente nero”, prende accordi e prepara i contratti con tanto di cifre in modo da portare al presidente le operazioni praticamente concluse: il confronto con Beppe Corti (responsabile scouting della Prima Squadra) e l’ok da parte della proprietà saranno gli ultimi tasselli mancanti.

In attesa dei primi colpi per l’Atalanta, chiudiamo ricostruendo la scoperta di quello che è forse il talento più importante dell’ultima nidiata Primavera del Chievo Campione d’Italia: Victor Da Silva. Il capocannoniere dell’ultimo campionato (19 gol in 22 partite, 11 nelle prime 6 giornate) è nato in Brasile, a Cuiaba, capitale del Mato Grosso il 4 Gennaio 1995. Maurizio Costanzi lo scoprì nel 2008 a soli 13 anni in uno dei suoi viaggi in giro per il mondo. Grazie alle conoscenze con un imprenditore italiano che aveva interessi nello stato brasiliano, il talent scout nerazzurro lo strappò alla concorrenza dell’Academia del Brasil Central.

Arrivato in Italia, il funambolo carioca incantò tutti già nel campionato Allievi (giocava con ragazzi più grandi di 2 anni) e la definitiva esplosione arrivò nella passata stagione. L’anno prima, il 19 maggio 2013, il ragazzo ha esordito proprio a Bergamo contro l’Atalanta in serie A con la maglia del Chievo. Su Da Silva ci sono già gli occhi della Juventus, tecnica sopraffina (arriva dal calcio a 5) e fiuto del gol non sono passati inosservati ai dirigenti bianconeri, ma l’affare vero lo farà il Chievo che lo ha pescato nella giungla brasiliana a soli 13 anni e oggi si trova tra le mani un campione.

«Con i ragazzi c’è tanto lavoro da fare, dal punto di vista educativo e da quello tecnico. Non sono molti i dirigenti che hanno dedicato la propria vita ai talenti emergenti e sono orgoglioso di essere arrivato a Bergamo per lavorare con Mino Favini». Maurizio Costanzi ha le idee chiare, nei prossimi anni l’Atalanta spera di mettere le mani su piccoli campioni scoperti dal Campione d’Italia arrivato dal Chievo Verona.

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