Carte a sorpresa

Miranchuk, Pasalic e Kovalenko: in questo finale devono crescere anche loro

Tre ragazzi che stanno in panchina aspettando un'occasione: Gasperini potrebbe chiamarli in causa in questo finale di stagione

Miranchuk, Pasalic e Kovalenko: in questo finale devono crescere anche loro
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di Fabio Gennari

L'Atalanta dei titolari ormai è arcinota, parliamo di quei 13-14 giocatori di movimento che Gasperini ha ruotato maggiormente nelle 46 partite stagionali già disputate in tutte le competizioni. Adesso che siamo al rush finale, però, la domanda sorge spontanea: c'è ancora qualche cartuccia che il tecnico nerazzurro può sparare nella corsa verso la Champions League e la conquista della finale di Coppa Italia? Ci sono ragazzi che possono dare un contributo importante anche se magari la loro stagione non è stata brillantissima?

Il primo nome che viene in mente è quello di Aleksej Miranchuk. Nonostante abbia collezionato 26 presenze con 6 reti in tutte le competizioni, il russo ha fatto vedere solo a sprazzi le sue qualità. Che sia un elemento su cui puntare nel prossimo campionato non è in dubbio, quando è entrato spesso ha fatto gol e si è distinto, anche se in campionato la rete davvero pesante è stata soltanto una, ovvero quella contro l'Inter nella partita di andata. Lì davanti potrebbe però fare belle cose già ora, anche in considerazione del livello dei prossimi avversari. Chissà che Gasperini non lo rilanci.

Un altro ragazzo che, a causa del problema all'ernia durato circa tre mesi, non ha inciso come in passato è Mario Pasalic. Il croato ha giocato 28 volte con 4 gol segnati ma il suo rendimento non è ancora tornato sui livelli del recente passato. Può giocare da interno di centrocampo, dove farebbe rifiatare uno tra de Roon e Freuler, ma anche più avanzato con compiti diversi dai vari Ilicic e Malinovskyi. Gasperini lo conosce benissimo e lo tiene sempre in considerazione.

Il terzo e ultimo nome sulla lista dei jolly di fine stagione è Viktor Kovalenko. Arrivato a gennaio dallo Shakhtar Donetsk, il centrocampista della nazionale ucraina non ha mai trovato spazio (solo pochi minuti per il suo esordio a Verona) e se questi mesi sono da considerare una "palestra di formazione" per il futuro, è chiaro che in situazioni di risultato acquisito o per fare un po' di rotazione in più anche lui potrebbe dare un bel contributo.

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