«Maxi Moralez corre troppo» E se girassimo il triangolo?

Lo spunto è arrivato da Edy Reja. Durante alcune interviste, il tecnico atalantino ha detto che Maxi Moralez si muove troppo. «Bisogna trovare il modo di farlo correre di meno», ha detto. Forse, la risposta sembra molto più semplice di quanto può apparire: se lui corre per cercare la palla, la soluzione è far arrivare più velocemente la sfera a lui. Il ragionamento sembra banale ma se ci pensate un attimo è proprio qui che diventa fondamentale avere la rosa con doppie alternative in tutti i ruoli. Cambiando modulo o mantenendo il 4-3-3, in rosa ci sono quelle caratteristiche che permetterebbero il cambio di passo, tutte riassunte in un nome: Luca Cigarini.
Maxi corre e sforna assist per tutti. Le statistiche di squadra sono eloquenti. L’Atalanta, ha coperto oltre 717 chilometri nelle 7 partite fin qui disputate. Praticamente, fanno 100 km a gara da dividere per i 13 (potenziali, sicuri sono 10) giocatori di movimento. Maxi Moralez è sempre stato titolare e parecchi dei chilometri di cui parliamo sono nelle sue gambe. La condizione atletica sicuramente lo aiuta, è già in forma e si vede senza possibilità di smentita, ma non è un robot e ragionando sulla lunghezza del campionato, bisogna pensare di gestirlo. Contro la Sampdoria, ad esempio, è stato lui il maratoneta della squadra. Nonostante questa grande quantità e qualche gol importante fallito (a Firenze, ma anche in casa contro il Frosinone o col Sassuolo), le statistiche indicano proprio Maxi al quinto posto in Serie A per assist serviti ai compagni con 6 palloni decisivi offerti nelle prime 7 giornate di campionato. La graduatoria è guidata da Insigne del Napoli (9 assist). Non si parla di giocate che hanno sempre prodotto un gol della squadra (quelli, per Maxi, sono 2) ma il concetto non cambia: dove c’è una giocata importante, c’è Moralez.
Meno corsa, più lucidità: il Ciga è la soluzione? La fase di non possesso è quella che normalmente richiede più sforzo dal punto di vista fisico. Chi è bravo tecnicamente come Maxi Moralez non ha troppe difficoltà quando serve “fare” calcio, ma forse soffre di più quando si muove senza sfera, specie quando va in pressing su tutto il fronte di attacco. E una soluzione per diminuire gli sforzi e aumentare la lucidità può essere, appunto, Luca Cigarini. Il numero 21 emiliano è ai margini per problemi fisici ormai dall’inizio di agosto, in questi due mesi ha subito l’intervento di pulizia al ginocchio e ha lentamente ripreso la condizione. Sia Reja che Sartori, nelle ultime interviste a Bergamo Post, hanno parlato di lui e di Carmona, dicendo che saranno preziosissimi. Francamente, visto il curriculum di entrambi, non ci sono troppi dubbi.
4-3-3 puro o 4-2-3-1? La presenza di Cigarini e Carmona (ma anche di Migliaccio) sposta il ragionamento tattico verso un nuovo orizzonte. E se l’Atalanta variasse il 4-3-3 in un 4-2-3-1? Oggi, Carmona viene considerato in ballottaggio con Grassi nel ruolo di interno destro mentre Cigarini è addirittura la terza scelta nel vertice basso davanti alla difesa (dopo de Roon e Migliaccio, più interditori) o l’alternativa a Kurtic come interno sinistro (ma gamba e prestanza fisica non sono le stesse dell’ex viola). Con una leggera modifica del 4-3-3, Reja potrebbe schierare la squadra con un 4-2-3-1 che in attacco non sposterebbe troppo gli equilibri ma al centro darebbe nuove soluzioni. La linea a 3 di oggi è composta da un mediano (de Roon) e due interni di corsa (Grassi e Kurtic) messi a triangolo, con l’olandese vertice basso.
Il triangolo rovesciato. Ribaltando il triangolo, i mediani davanti alla difesa diventerebbero due (de Roon e Carmona, con Migliaccio alternativa di lusso) liberando spazio per Cigarini sulla stessa linea di Gomez e Moralez (con Kurtic e D’Alessandro prime alternative). Il giocatore penalizzato sarebbe Grassi, ma il rischio si può correre, e nell’ottica della stagione lunga è un’opzione che non andrebbe scartata a prescindere. Con alcuni accorgimenti, il 4-2-3-1 limiterebbe il campo d’azione di Maxi (se giocasse a destra avrebbe il Ciga vicino, spostato al centro si muoverebbe con D’Alessandro a destra) e l’argentino potrebbe effettivamente dover correre meno. In caso di avversarie con il centrocampo molto forte, in fase difensiva il 4-2-3-1 sarebbe facile da modificare in un 4-5-1 (come del resto avviene anche per il 4-3-3) ma le caratteristiche delle alternative a disposizione di Reja verrebbero esaltate. Con de Roon vicino a Carmona (o Migliaccio) da quelle parti non si passerebbe, il Ciga nel cuore del gioco alle spalle della punta avrebbe sempre almeno 4 soluzioni di gioco (una per direzione) e vista la qualità l’Atalanta non potrebbe che beneficiarne.