Muriel, dove sei finito? Non attraversa un gran momento, ma per Gasp è fondamentale
Dall'inizio o a gara in corso, il colombiano deve cambiare marcia per diventare determinante come nei giorni migliori
di Fabio Gennari
Luis Muriel è il numero 9 dell'Atalanta, la sua storia a Bergamo non è mai stata caratterizzata da grande continuità e minutaggi elevati con un livello costante di prestazioni, ma le fiammate calcistiche che ha regalato, spesso a gara in corso, hanno sempre strappato grandi consensi. Anche in passato è capitato di vedere prestazioni negative da parte del ragazzo, in questa fase però è necessario che alzi il livello e prenda per mano l'attacco orobico.
Più che recuperi e partecipazione alla manovra, da Muriel ci si attendono gol. Belli o brutti, tecnicamente irresistibili o semplicemente decisivi, l'importante è che butti la palla in porta. A livello di presenze, il suo score dice due gare intere in 114 apparizioni con la Dea. Il bello è che sul piano realizzativo, parlando di media gol stagionale in base ai minuti giocati, Muriel è il miglior marcatore dell'Atalanta tra i giocatori disponibili: segna una rete ogni 181' minuti giocati, in assoluto è secondo dietro a Zapata, che ha la media di una rete ogni 148'.
Il valore del ragazzo è indubbio, tecnicamente Muriel ha doti che pochissimi nella rosa hanno, ma questo è il momento di tirar fuori quel qualcosa in più che possa aiutare la squadra a sentire meno l'assenza del collega colombiano Zapata. Muriel, Malinovskyi, Boga, Miranchuk, Pasalic, Mihaila e pure Koopmeiners (schierato a supporto delle punte con la Juventus) hanno un compito non semplice: trascinare l'Atalanta ancora in Europa facendo ognuno il pezzetto di lavoro che Zapata, fermo ai box, non potrà probabilmente più fare da qui a fine stagione.