Nessun botto dell'ultima ora Ma il mercato merita un bel 8

Tutto come previsto. Nessuna operazione in entrata nelle ultime ore di mercato, tanti giocatori che non avrebbero trovato spazio piazzati nelle serie minori e una campagna acquisti che si chiude con un attivo di circa 7 milioni di euro e la squadra rinforzata. in generale, quindi, un successo. Si sono chiuse lunedì 31 agosto alle 23 le operazioni di compravendita dei giocatori professionisti e l’Atalanta è stata impegnata fino alla fine solo per alcune cessioni minori. Josè Mauri, talentino classe 1996 del Milan, non è arrivato alla corte di Edy Reja mentre in rosa rimane Carlos Carmona, pedina mai veramente cercata dall’Udinese. Dopo Toloi e Paletta, il direttore tecnico Giovanni Sartori aveva dichiarato che non ci sarebbero stati più arrivi. Questa volta, nessuna pretattica: l’Atalanta è fatta e il voto globale che si meritano gli operatori di mercato è un 8 pieno. Con tanti applausi.
Grandi cessioni, ottimi incassi. Dal punto di vista strettamente economico, la sessione di mercato appena conclusa è stata un capolavoro. L’Atalanta, oltre ad una serie infinita di cessioni senza incassi ma con parecchi ingaggi risparmiati (Del Grosso al Bari, Boakye al Roda e Cazzola al Livorno le ultime partenze di un certo rilievo), ha piazzato tre colpi molto interessanti incassando la bellezza di circa 18 milioni di euro certi, 20 potenziali. Baselli e Zappacosta sono andati al Torino per una cifra di 10 milioni più 2 di bonus. Il colpo in uscita più importante è stata la cessione di Benalouane al Leicester per 8 milioni di euro: il totale complessivo di introiti derivanti dalle cessioni si è attestato ad una quota veramente considerevole. Dopo i 9 più bonus (Consigli 4 milioni, Bonaventura 5 più 500mila euro per ogni qualificazione del Milan in Champions fino al 2019) dell’agosto scorso, il salto in avanti è netto.
Acquisti mirati, grande lavoro di scouting. In entrata, l’Atalanta ha sistemato la difesa con Toloi (3,5 milioni) e Paletta (prestito gratuito) al centro. Conti è rientrato dal prestito e con Masiello (più Raimondi) coprirà il buco lasciato da Zappacosta sulla destra mentre al centro l’olandese de Roon (1,3 milioni il suo costo) e Kurtic (3,5 milioni) hanno ben sostituito, fin qui, il partente Baselli. In avanti la Dea ha inserito Monachello dal Monaco (500mila euro) e riscattato sia Pinilla (2,3 milioni) che Boakye (1,3) per un totale di investimento pari a circa 13 milioni. Ciò che più colpisce della sessione appena concluso è l’evidente cambio di marcia di Sartori e Luca Percassi alla guida del mercato. Il silenzio e le poche dichiarazioni sui giornali celavano movimenti continui in giro per il mondo. Beppe Corti e Gabriele Zamagna hanno battuto il Sudamerica in lungo e in largo, il segreto di colpi alla de Roon è tutto nella capacità di cercare, vedere, valutare e poi decidere prima degli altri.
Reja, niente nomi e tanta pazienza. Un altro segreto dell’ottimo mercato che l’Atalanta è riuscita a portare avanti è mister Reja. Il tecnico goriziano non ha mai chiesto questo o quel giocatore. In tutte le riunioni sono stati analizzati i problemi della squadra e sono state messe sul tavolo le caratteristiche tecniche necessarie. Lo scouting, la grande conoscenza dei calciatori anche dai nomi mai usciti sui giornali e tanta pazienza hanno permesso di centrare tutti gli obiettivi che la società si era prefissata. Per ogni ruolo erano state identificate prime scelte e alternative nel caso di partenze eccellenti. L’Atalanta ha messo a posto le cose non appena ce n’è stata la possibilità e il risultato è soddisfacente. Sono entrati alcuni giovani, sono arrivate alternative di livello e la squadra pare coperta in tutti i reparti. Senza nessuna distinzione.
Botti, colpi mancati e la dimensione atalantina. I tifosi hanno sognato il colpo fino alla fine. Qualcuno sperava in Matri, altri pensavano ad una seconda punta magari sudamericana e altri ancora ragionavano sugli esuberi delle grandi. La verità, scritta nero su bianco nella rosa orobica, è che l’Atalanta è completa in tutti i reparti. Attacco compreso. Il motivo? L’Atalanta, lo dice la sua storia, non compra campioni. Li plasma e poi li vende. In avanti, per tre maglie, ci sono 7 giocatori. Pinilla, Denis e Monachello sono i tre centravanti. Gomez, Moralez, Estigarribia e D’Alessandro sono i 4 esterni che completano il pacchetto. Una rosa di nomi in grado di offrire diverse doti: forza, rapidità, tecnica, velocità, sfrontatezza e generosità. Delle squadre che lottano per la salvezza, nessuna ha un attacco di questo livello. Il discorso vale anche per gli altri reparti, ma l’attacco, zona di campo che da sempre solletica l’entusiasmo dei tifosi, merita una considerazione a parte. Monachello è una scommessa, probabilmente nessuno lo conosce bene come i dirigenti che lo hanno visto, scelto e acquistato. Domanda semplice: sono gli stessi che hanno scovato de Roon, perché non fidarsi?
Parola al campo, ecco anticipi e posticipi. Da oggi la parola passa al campo. Nel giorno in cui si è chiuso il calcio mercato, la Lega ha comunicato anticipi e posticipi fino a fine anno. L’Atalanta è interessata dalle seguenti variazioni di calendario: giovedì 24 settembre alle 20.45 si giocherà la sfida di Empoli (5° giornata), la gara successiva contro la Sampdoria si giocherà lunedì 28 settembre alle 20.45 (6° giornata) così come la Dea sarà impegnata in posticipo serale (20.45) anche a Firenze domenica 4 ottobre (7° giornata). Sabato 7 novembre (12° giornata) i nerazzurri giocheranno l'anticipo a San Siro contro il Milan alle 20.45, l’ultimo posticipo è legato alla qualificazione in Coppa Italia (i nerazzurri giocheranno ad Udine all’inizio di dicembre) e in caso di passaggio del turno il match natalizio (17° giornata) contro il Napoli subirà uno slittamento di 3 ore (fischio d’inizio alle 18) di domenica 20 dicembre.