Il futuro

La prossima sfida dell'Atalanta sul mercato sarà trovare un erede di Ilicic

Gioca, segna e si diverte: il numero 72 della Dea è un elemento determinante. Ma ha 32 anni e bisogna già iniziare a pensare al domani

La prossima sfida dell'Atalanta sul mercato sarà trovare un erede di Ilicic
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di Fabio Gennari

Negli ultimi due giorni, tra mercato in chiusura e interviste, il nome di Josip Ilicic è tornato alla ribalta. Giocatore di classe superiore, molti sostengono che se avesse avuto un'altra testa adesso starebbe giocando in una delle super big europee. Lo sloveno ha dichiarato candidamente che per lui un ritorno in Europa League sarebbe un passo indietro: «Voglio giocare la Champions», ha affermato senza giri di parole. Poi ha rincarato la dose: «L'anno scorso sono stato vicino ad andare via, mi chiamò anche Gasperini per farmi restare: alla mia età punto al massimo, come lo scudetto». Concetti chiari, schiettezza che da queste parti non possiamo che apprezzare e ragionamenti sul futuro che a fine stagione dovranno per forza essere affrontati.

Il ragazzo è fatto così, tanto bello in campo e decisivo in tante occasioni quanto a volte protagonista di reazioni rivedibili, come contro Empoli e Cagliari negli ultimi due anni. Succede anche ai più grandi, nessun problema e lunga vita al "Professor" Ilicic. Siccome le primavere, però, sono già 32, la società qualche valutazione dovrà pur farla. Non si tratta di trovare un vice, bensì un erede. Perché se hai Ilicic in squadra e sei l'Atalanta, lui gioca. Casomai bisogna lavorare per un profilo in grado di prendere il suo posto quando andrà via. Prima o poi accadrà, lo ha fatto candidamente capire lui stesso e non c'è nemmeno da stupirsi.

Paradossalmente, il nuovo Ilicic sarebbe anche l'elemento più facile da inserire in squadra. Non fraintendete: devi spendere soldi veri e non puoi sbagliare, ma nello scacchiere del Gasp è l'uomo con la tecnica di livello superiore che inventa le giocate negli ultimi metri. Quando si è deciso di puntare su lui e Gomez più un centravanti (non è stato sempre così, l'anno scorso giocava Cristante da titolare), è stato il Papu quello che si è dovuto adattare. Ilicic è un giocatore formidabile, probabilmente uno dei tre più forti mai visti a Bergamo, ma non è un "prodotto" del lavoro di Gasperini bensì un "pezzo unico".

Da qui a fine stagione la società dovrà essere molto brava a individuare il nuovo "pezzo unico". Difficile che sia un giovane da far crescere, più probabile una scelta tra i tanti calciatori tecnici che giocano nel nostro campionato, magari in cerca di rilancio. C'è tempo, gli osservatori della Dea sono sempre in movimento e la solidità economica per realizzare un colpo non manca di certo. Intanto noi pensiamo al campo e alla prossima Champions da conquistare, il futuro di Ilicic ora è secondario.

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