I numeri della Lega di Serie A raccontano una grande Dea

I numeri della Lega di Serie A raccontano una grande Dea
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Il grande inizio di stagione dell’Atalanta è certificato dai numeri ufficiali della Lega di Serie A. Se in Europa ci sono una vittoria (3-0 all’Everton) e un pareggio (1-1 a Lione) a tenere alta l’autostima, in campionato la squadra di Gasperini dopo sette giornate ha parecchi motivi per essere felice. Il primo, per certi versi, è clamoroso: Juve a parte, la Dea è l’unica formazione che da qui a fine girone di andata affronterà solo avversarie che l’anno scorso le sono arrivate dietro in classifica. Quindi ci son tutte le premesse per migliorare.

 

 

Gol, tiri e occasioni da rete: saldo positivo. I primi numeri che balzano all’occhio sono relativi alla produzione offensiva dei nerazzurri. Nonostante siano già state affrontate la Roma, il Napoli e la Juventus, il saldo dei gol è positivo (+2 di differenza reti) con la squadra che è riuscita a bucare la porta avversaria in sei occasioni su sette tentativi. La certificazione di come l’Atalanta sia ormai una realtà in grado di battersi ad armi pari con tutti arriva però da tiri verso la porta (74 contro 62) e occasioni da gol (61 contro 48). Il risultato è sorprendente: l’Atalanta calcia di più rispetto agli avversari e in media parliamo di oltre dieci tiri e quasi nove occasioni da rete per una squadra che non ha un bomber di razza ma riesce a portare al tiro ben 17 dei 20 calciatori di movimento fin qui impegnati. E quando le occasioni da rete sono firmate da ben 16 giocatori diversi, si capisce come il calcio di Gasperini sia assolutamente impermeabile ai cambi dettati dal turnover.

Parate, falli fatti e lanci lunghi: provinciale a chi? Normalmente, tra gli indicatori principali delle prestazioni di una squadra ci sono anche le parate del portiere, i falli commessi e i lanci lunghi. Più questi numeri sono alti e più ci si trova di fronte ad una formazione di basso livello, che usa più il fisico che la tecnica per cercare di superare l’avversario. Gli atalantini corrono molto (768,97 km percorsi contro i 766,67 degli avversari) ma sono gli altri a picchiare di più (ottanta falli fatti dalla Dea contro i 106 subiti), pur prendendo meno cartellini gialli (11 a 10 il parziale). Nessun atalantino è ancora stato espulso dopo sette giornate. La squadra gioca sempre a calcio con tante azioni manovrate (208 quelle proposte, 176 quelle subite) e meno lanci lunghi (ottanta volte la Dea ha cercato questa via d’uscita, 119 volte lo hanno fatto gli avversari), a testimonianza di come l’impronta data dal mister di Grugliasco sia ormai netta e molto chiara. In questo scenario, è facile capire perché siano decisamente di più le parate del portiere avversario rispetto a quelle dell’estremo difensore atalantino (27 interventi contro i soli 17 della coppia Berisha-Gollini).

 

 

Le statistiche individuali, non solo Papu. In campo, la squadra di Gasperini è stata sempre trascinata da Gomez e Ilicic, gli unici elementi ad aver collezionato sette presenze in sette giornate: nessun altro è arrivato a tanto tra i 22 giocatori già utilizzati dal Gasp. Il più presente a livello di minuti giocati è il Papu (598', recuperi compresi), quasi tutti gli indicatori di prestazione vedono primeggiare il numero 10, tranne quello relativo alle occasioni da gol: delle 61 create, ben undici portano la firma dell’ex Fiorentina Ilicic (nove quelle di Gomez) a testimonianza di come lo sloveno sia sempre più importante per i meccanismi nerazzurri. Dando un’occhiata più ampia ai numeri del gruppo, si trovano sette marcatori diversi (Caldara, Cristante, Freuler, Cornelius, Gomez, Ilicic e Petagna), dieci ammoniti (solo de Roon è già a quota due) e tante piccole grandi curiosità: Caldara ha segnato due gol con due tiri in porta (percentuale di realizzazione del cento per cento), Masiello è il migliore per palloni recuperati (trenta in sei presenze), Ilicic è quello che ne perde di più (27) mentre dai piedi di Gomez arrivano in mezzo per i compagni un sacco di cross (16 in sette partite). La palma del più sostituito non è di Kurtic (tre uscite) ma di Petagna (quattro cambi) e anche questo dimostra qualcosa di importante: Gasperini ha tante alternative e ha tutta l’intenzione di sfruttarle al meglio.

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