Opportunità

Obbligato dall’emergenza, Juric ha potuto scoprire tutti gli elementi della rosa. E trovare protagonisti inattesi

In questo avvio di stagione, il tecnico ha ruotato molti giocatori e trovato nuovi titolari. Il livello competitivo del gruppo si è alzato, cosa fondamentale

Obbligato dall’emergenza, Juric ha potuto scoprire tutti gli elementi della rosa. E trovare protagonisti inattesi

Anche nel momento peggiore si può trovare uno spunto positivo. Non parliamo della sconfitta di Parigi, quella sera solo chi vive lo spogliatoio da dentro può aver tratto elementi buoni in un match da incubo. Piuttosto, analizzando le scelte (obbligate e non) che Juric ha dovuto fare in queste ultime settimane, è evidente come siano arrivate risposte che tutti si auguravano, ma che in pochi si aspettavano.

Ivan Juric è giunto alla sosta di ottobre con un numero di certezze maturate sul campo quasi paragonabili, in termini numerici, agli assenti. Proviamo a contarli: in difesa Ahanor, in mezzo al campo Bernasconi e davanti Sulemana si sono dimostrati più che all’altezza; Zappacosta e Djimsiti, che sembravano in fondo alle scelte, si sono invece confermati ad alto livello.

Tutto questo mentre si attendeva (e ancora si attende) il pieno recupero di Ederson e Lookman, piuttosto che la piena esplosione di Samardzic e Krstovic, che comunque si sono dimostrati ampiamente all’altezza quando sono rimasti fuori (seppur in tempi diversi) De Ketelaere e Scamacca.

Ribaltando il concetto, quando il gruppo sarà al completo il tecnico avrà un ventaglio di scelta davvero ampio e potrà quindi fare valutazioni solo e soltanto tecniche. E non è poco. Ci sarà sempre il confronto tra chi sulla carta è un titolare e chi, prima, ha fatto bene al suo posto. Questo alzerà il livello competitivo interno ed è una grande forza. Il fatto che Juric abbia potuto (seppur obbligato) verificare sul campo la tenuta dei suoi è un vantaggio prezioso nella costruzione della Dea.