Ora ci strafoghiamo di Dea Come la vivono tifo e squadra

Siete pronti ad una scorpacciata di Atalanta? Tra la gara con il Sassuolo (domenica 10 settembre) e quella con la Juventus (domenica 1 ottobre), la formazione di Gasperini sarà impegnata in ben sette partite: Sassuolo, Everton, Chievo, Crotone, Fiorentina, Lione e Juventus. Gare di grande prestigio e sfide sulla carta più abbordabili, ma se dal punto di vista tecnico avremo modo, una alla volta, di presentare dettagliatamente ogni impegno, la domanda che poniamo è diretta a voi tifosi. Siete veramente preparati a seguire al meglio tanta abbondanza?
Orgasmo nerazzurro: il sogno di tutti i tifosi. Parliamoci chiaro, una situazione come questa sarà pure complicata per chi deve gestire le forze (ne parliamo dopo) ma è eccitante per chi vive a pane e Atalanta. Il giornale del giorno prima è subito vecchio, non c’è tempo per arrabbiarsi per una gara giocata male ché subito arriva l’occasione per la riscossa, e poi vuoi mettere gli sfottò con chi al giovedì sera sarà bloccato sul divano a vedere la tv mentre noi avremo il problema di varcare i cancelli di luoghi quasi mistici e terribilmente affascinanti? La febbre che c’è in città è coinvolgente, dai grandi ai piccini tutti vogliono mangiare, respirare e abbracciare l’Atalanta, consci che vivremo settimane forse irripetibili per molti anni (o magari no, nessuno può saperlo) ma con lo spirito bergamasco di chi gode ma non si esalta. È nel Dna di ogni tifoso soffrire per la squadra del cuore e quando arrivano periodi di eccitazione collettiva come questo è chiaro che i sogni volano alti. Perché noi, a Lione, vogliamo andarci due volte.
Come la vive il gruppo: sono uomini, non robot. Se per i tifosi la gioia irrefrenabile è scontata, ciò che invece non è affatto banale è la grande emozione dei giocatori. Universalmente, i calciatori sono riconosciuti come professionisti, giocano per lavoro e sono profumatamente pagati. Eppure, dagli spifferi che arrivano da Zingonia, traspare un coinvolgimento bellissimo. Aiutiamoli anche noi, dagli spalti arrivano sempre spinte importanti per la squadra e l’ambiente sarà fondamentale. Il gruppo è consapevole di aver conquistato una qualificazione storica, i giocatori sentono l’affetto e la fibrillazione dei tifosi e non vedono l’ora che arrivi questo tour de force. Il Papu, protagonista dell’intervista sulla versione cartacea di BergamoPost, ha detto di essere eccitato come prima dell’esordio a 17 anni. Molti compagni non vedono l’ora di iniziare e non è perché si andrà a Lione, Liverpool o Nicosia: l’avventura europea è la logica conseguenza di una cavalcata memorabile che loro hanno fatto e che adesso vogliono godersi. Fino in fondo.
Dipende tutto da lui, mister Gasperini. Il lavoro più duro adesso tocca a Gasperini. Quell’uomo con i capelli bianchi che è arrivato a Bergamo e ha ribaltato completamente la prospettiva del calcio ai piedi di Città Alta adesso sarà al timone di una barca che nel mare tempestoso dei tanti impegni ufficiali dovrà fare soprattutto bella figura. Nessuno chiede risultati o vittorie, tutti vogliono solo godersi le partite e fare bella figura: fuori con orgoglio e passione, dentro con la grinta e il cuore. Al mister resterà il compito più duro: riuscire a giocarsela. Anche perché Gasp vuole andare avanti, arrivare in fondo. Non sappiamo come intenderà applicare il turnover, difficile sapere adesso se giocherà di più Ilicic o Kurtic piuttosto che Palomino o Caldara. Non importa, siamo sicuri che il Gasp (alla prima avventura europea da protagonista) farà tutte le scelte per il bene della squadra e delle classifiche ed è importante che nessuno si fermi troppo sul risultato cercando di guardare anche un po’ più in avanti. Ora conta fare il massimo e spremersi per l’Europa, in campionato c’è più tempo per raggiungere l’obiettivo e nulla da temere. L’Atalanta è forte, godetevela: è un po’ come quando vai al cinema e prendi quelle confezioni giganti di popcorn: sai già che non fa bene mangiarli tutti ma vuoi mettere la gioia di strafogarsi?