Perché mai come oggi è bellissimo tifare Atalanta

Perché mai come oggi è bellissimo tifare Atalanta
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È il primo week-end senza Atalanta. A chi ha vissuto in modo viscerale cinquanta partite ufficiali, più le amichevoli estive, sembra mancare un po' l'aria. Però ci sono almeno tre motivi per godersi un po’ di relax gonfiandosi il petto per la soddisfazione di essere dei tifosi nerazzurri. Proviamo a sviscerarli partendo da un presupposto apparentemente scontato e invece da ribadire perché decisivo: oggi, noi non cambieremmo l’Atalanta con nessun’altra società del campionato italiano. Ecco il perché.

Punto primo: siamo dentro uno splendido progetto. Dopo un’ottantina di partite in cui, più o meno con continuità, abbiamo goduto come pochi nel vedere l’Atalanta giocare un bellissimo calcio, questo privilegio può apparire normale. La verità, invece, è che le vittorie si ottengono con il lavoro della settimana e la domenica si ritira semplicemente la medaglia. In parole povere, nulla di quanto hanno ottenuto Gasperini e i suoi ragazzi è frutto del caso. Della fortuna. Dell’imponderabile. Quando si parla di progetto, in troppi si lavano la bocca con paroloni che non corrispondono alla realtà, mentre in pochi (forse pochissimi) sanno davvero di cosa si tratta. Giorno dopo giorno, allenamento dopo allenamento l’Atalanta migliora e si conferma una splendida realtà. Seguire oggi il mercato con la preoccupazione di migliorare la squadra e non di rifondarla è una fortuna enorme. Perché se parti da un foglio bianco magari alla fine riuscirai a scrivere un libro, ma se le pagine che hai già terminato sono avvincenti è più facile immaginare che sarà un ottimo libro.

 

 

Punto secondo: guardiamo solo al campo. Non è un invito ma una bellissima presa di coscienza. In un momento come questo, dove ci sono società che non sanno se arriveranno a fine mese o a fine anno, è importantissimo avere alle spalle una società come quella nerazzurra. Abbiamo più volte parlato di questo argomento, ma le cose belle è giusto rimarcarle: l’Atalanta che ha conquistato per la seconda volta la qualificazione all’Europa League ha un bilancio pazzesco (147 milioni di fatturato, 27 di utile e i prossimi due bilanci blindati grazie al mercato della scorsa estate). A differenza di società più blasonate, la Dea non ha problema di alcun tipo con i regolamenti italiani ed europei.

Una buona gestione corrisponde a quello che i nostri padri ci hanno sempre insegnato: fare il passo lungo come la gamba, senza mai esagerare, è ciò che porta lontano. Oggi la Dea potrebbe acquistare calciatori per 60-70 milioni, ma la solidità della società ne risentirebbe e i conti rischierebbero di non tornare più. Meglio programmare e perseguire un progetto ben definito, con la consapevolezza che il meglio deva ancora venire. Da più parti, compresi anche i tifosi avversari, fioccano complimenti per i risultati che la Dea sta ottenendo in tutti i campi: il modello di gestione orobico è quello vincente.

 

 

Punto terzo: sarà l’ultima estate con questo stadio. Non ce ne rendiamo ancora conto, ma quella del 2018 sarà l’ultima estate con lo stadio in queste condizioni. Se non ci fosse stata una burocrazia elefantiaca, probabilmente in questi giorni saremmo tutti aggrappati alle recinzioni all'esterno dell'impianto di viale Giulio Cesare per seguire i lavori di demolizione. Pazienza. È però ormai certo che a maggio 2019 si partirà con le operazioni: il nuovo stadio sarà di proprietà e i progetti che circolano confermano che Percassi, secondo il suo stile, vuole creare un piccolo grande gioiello.

La copertura delle Curve, attesa da oltre cinquant'anni, rappresenterà una svolta storica e nel giro di sole tre stagioni Bergamo e l’Atalanta avranno un "tempio" completamente rinnovato e rivoluzionato. Un dettaglio importante è quello legato all’affitto dell’Albinoleffe: i seriani potranno giocare allo stadio di Bergamo fino al 30 giugno 2019. Una volta scaduto il contratto dovranno cercarsi un'altra sistemazione. Finalmente, dal 1 luglio 2019, il Gewiss Arena sarà solo ed esclusivamente lo stadio dell’Atalanta. La vera squadra di Bergamo, quella con le maglie nerazzurre.

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