Parola del mister

Prima dell'Inter, Gasperini risponde alle critiche post Lecce e chiede chiarezza sugli obiettivi

«Rifarei tutte le scelte. Ho mandato in campo giocatori in rosa, non presi al bar. Se mi si chiede di far crescere i giovani è un conto, vincere un altro»

Prima dell'Inter, Gasperini risponde alle critiche post Lecce e chiede chiarezza sugli obiettivi
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di Fabio Gennari

C'era tanta curiosità per la conferenza stampa di Gian Piero Gasperini dopo la brutta sconfitta di Lecce. Il tecnico ha parlato per quasi 35 minuti e ha toccato tanti temi importanti. Per il presente ma anche per il futuro, spiegando come, secondo lui, le scelte di Lecce sono state giuste e aprendo scenari importanti per il prossimo mercato. La rosa è ampia, ha fatto capire che tre centravanti sono troppi e che nelle prossime settimane sarà fondamentale mettere bene a fuoco gli obiettivi.

Le scelte di Lecce

«Dispiace, abbiamo fatto una brutta partita tra gli errori del primo tempo e la prestazione della ripresa. Ma parlando delle scelte, rifarei tutto. Hanno giocato Pasalic, Malinovskyi, Sportiello, Djimsiti, Soppy, Okoli - che ha fatto gran parte del campionato molto bene -. Se vogliamo, le vere novità erano solo Ruggeri e Zortea e li ho buttati dentro perché mi sembrava il momento giusto. Sono due ragazzi che si allenano con la squadra dal 4 luglio, è stata una scelta ponderata. Sono tutti giocatori dell'Atalanta, non sono stati presi al bar, hanno giocato già in Serie A lo scorso anno. Si può giocare male e perdere, ma rifarei tutto. È andata male, quando si perde è giusto fare critica, ma quella di Lecce non è una pazzia».

La gara con l'Inter

«È una partita con una storia a sé, sarà complicata per entrambe. Sarà difficile prevedere l'andamento, dobbiamo fare attenzione a tutto. Siamo concentrati sulle caratteristiche dell'Inter che è una squadra di assoluto valore, gioca per vincere il campionato e viene da un 6-1. Quello che ha stravolto un po' tutto è il Napoli, ma se fai dieci vittorie di fila è difficile mantenere il passo. C'è questa ossessione di classifica, ma cosa significa? Se batti l'Inter vinci il campionato o se perdi retrocedi?».

«Se è tutto rapportato a Champions, scudetto e robe varie è un conto - continua il mister -, ma io, quando ho parlato di buon campionato (dopo il Napoli, ndr), intendevo poter avere del buon materiale su cui lavorare in modo tale da mettere la società nelle condizioni di far bene in futuro. La strada comunque la deciderà la società: se mi diranno di combattere per lo scudetto mi impegnerò al massimo per farlo, se mi diranno di far crescere i giovani e valorizzarli altrettanto».

Il futuro di Zapata

Zapata a Lecce ha fatto gol ma non è parso in condizione. Che fare con lui? «È una scelta che dovrà fare la società, è stato fatto un grosso investimento su Hojlund e in queste situazioni devi essere convinto e far crescere i giovani allenandoli e facendoli giocare. Chiaro che se ci sono anche Zapata e Muriel... Questo è uno dei momenti in cui la società dovrà pensare cosa fare, se io metto il piede in tre scarpe non va bene».

«Bisognerà verificare il futuro degli obiettivi dell’Atalanta - dice il mister -, se si vuole valorizzare i giovani si prenderà una direzione, se si vuole vincere un’altra. Questa pausa servirà alla società per riflettere e dirmi quale direzione prendere e io lo farò. Alla fine conta il risultato, ma quale? 27 punti sono pochi o tanti? Li abbiamo ottenuti in un momento di emergenza. Bisogna creare un obiettivo. Poi ci si prova. La rosa comunque è ampia e il mercato di gennaio non modifica molto. Vedremo».

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