È il primo giorno di scuola (tifosi in silenzio per il Bocia)

È il primo giorno di scuola (tifosi in silenzio per il Bocia)
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È il primo giorno di scuola, quello che fa suonare la campanella della serie A numero 58 della storia orobica. Si gioca contro il Frosinone (fischio d’inizio ore 20,30 a Bergamo) e di certo l’avversario non è uno di quelli che scatenano suggestioni o fantasie, ma i tre punti contano sempre e partire con il piede giusto è l’unica cosa che conta. Nonostante qualche assenza e lo sciopero del tifo annunciato dalla Curva Nord per i primi 15 minuti di gioco, la sfida serve anche per preparare al meglio la sfida di Europa League con il Copenaghen e per confermare quanto di buono si è già visto nelle doppie gare con Sarajevo e Hapoel Haifa.

 

 

L’importanza dei tre punti contro Sportiello e soci. L’attesa e l’emozione per la prima di campionato sono molto diverse rispetto alle altre volte. Con quattro partite di Europa League già giocate non c’è la curiosità di vedere all’opera i nuovi acquisti o di verificare sul campo se la nuova Atalanta sia migliore della vecchia, eppure si tratta pur sempre di una sfida da tre punti che, in caso di vittoria, metterebbe i nerazzurri in un’ottima condizione, soprattutto in considerazione degli altri impegni di un periodo subito caldo. Lunedì prossimo a Roma contro i giallorossi e la domenica successiva a Bergamo con il Cagliari i nerazzurri hanno la possibilità di incamerare altri punti importanti seppur con difficoltà oggettivamente diverse. L’importante è non calare l’attenzione e mantenere alte motivazioni e concentrazione: se l’Atalanta gioca da Atalanta, il Frosinone può solo cercare di contenere la manovra della Dea nella speranza di portare la gara in equilibrio fino ai minuti finali in cui cercare il colpaccio.

 

 

La formazione: Palomino out, dubbio Zapata-Barrow. Dal punto di vista fisico i giocatori atalantini sono nettamente più avanti degli avversari. I giorni di allenamento sono solo quattro in più, ma il rodaggio  garantito dalle partite ufficiali è qualcosa che non ha eguali in nessuna amichevole: il Frosinone ne ha giocata solo una e l’ha persa in casa contro il Sud Tirol in Coppa Italia. A Bergamo questa sera i nerazzurri dovrebbero scendere in campo con la miglior formazione possibile e le assenze di Ilicic, Tumminello e Palomino creano qualche problema comunque risolvibile.

In porta, per scelta tecnica, ci sarà Gollini e non Berisha, in difesa Djimsiti è favorito su Mancini per giocare al centro tra Masiello e Toloi, mentre la linea di mezzo è quella collaudata e formata da Hateboer, de Roon, Freuler e Gosens. In attacco è certo di una maglia il Papu Gomez, mentre per gli altri due posti i favoriti sono Pasalic (su Pessina) e Zapata (su Barrow). La scelta del colombiano, in particolare, è legata alla necessità di scardinare con forza fisica e potenza una difesa che ci si aspetta chiusa e attenta: ci fossero spazi, Barrow sarebbe l’ideale, ma tenerlo in panchina per inserirlo magari a partita in corso può essere una mossa decisiva.

 

 

Lo sciopero della Curva per il Bocia. Nel pomeriggio di domenica, intanto, la Curva Nord ha diramato un comunicato che annuncia lo sciopero del tifo per i primi 15 minuti di gara. Questa sera allo stadio ci saranno quasi 19 mila spettatori (oltre 15 mila gli abbonati) ma nel quarto d’ora iniziale sembrerà di essere a teatro. Le motivazioni sono legate all’ennesima diffida comminata al leader della Curva Claudio “Bocia” Galimberti e sono contenute in un volantino circolato sui social. «Da anni - si legge - c'è un clima bellissimo con unione di intenti tra la Curva, la sua tifoseria, la squadra, la città, qualcosa che tutti ci invidiano. In questi ultimi mesi abbiamo assistito al prolungamento della diffida a Claudio per aver bevuto una birra durante Atalanta-Milan Primavera e alla diffida a Baffo per una torcia che non ha mai acceso. Usciamo da una Festa della Dea che ha fatto emozionare ancora una città intera e dopo 24 anni di diffide e soprattutto un'assoluzione, Claudio doveva essere in Curva, la sua Curva, con noi! Abbiamo deciso di stare in silenzio per i primi 15 minuti per lanciare un segnale, il primo, finché non vedremo dei risultati concreti, nella speranza che qualcuno smuova questa situazione. Non pretendiamo impunità, ma siamo stanchi di pagare con diffide e anni di firma per poi vederci assolti da un giudice. Siamo tutti Con Claudio».

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