Primo: sfoltire la rosa Ecco chi potrebbe salutare

Primo: sfoltire la rosa Ecco chi potrebbe salutare
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Giovani e meno giovani, titolari e promesse da svezzare, esuberi e pedine imprescindibili. Mancano movimenti significativi al mercato atalantino, ma il primo obbiettivo, come spiegato più volte dallo stesso dg Pier Paolo Marino, è quello di ridurre il numero dei giocatori a libro paga e nello stesso tempo ringiovanire la rosa. Prima di fare qualsiasi ragionamento, è bene partire da due punti fermi. Imprescindibili. Il primo: per una squadra che vuole salvarsi, è impossibile pensare di costruire una rosa soltanto con i giovani. La Serie A è una roba seria, per vincere le partite e conquistare punti non bastano corsa e sfrontatezza. Quindi spazio alle nuove leve ma senza mollare i giocatori esperti che possono dare una mano. Secondo: ogni operazione che verrà fatta da qui a fine agosto avrà come unico obiettivo quello di garantirsi il futuro. Insomma, mandare ragazzi a fare esperienza in Serie B giocando da titolari, con lo scopo di costruire l’Atalanta di domani, con giovani “made in Zingonia”.

 

molina salvatore

 

Molina, Almici e Kone. Tre dei giocatori più chiacchierati del momento sono Salvatore Molina (centrocampista, classe '92), Alberto Almici (terzino destro, '93) e Moussa Kone (centrocampista, '90). L’ex incursore del Modena ha fatto una seconda parte di stagione molto buona con il Carpi, è stato promosso in Serie A ma ci sono altissime probabilità che torni a fare esperienza in cadetteria: il Cesena lo accoglierebbe a braccia aperte. Almici e Kone hanno chiuso la rincorsa ai play-off con l’Avellino nella semifinale persa con il Bologna, entrambi sono stati molto spesso protagonisti e hanno tante richieste. Il terzino sarebbe stato nominato da Tesser per il nuovo corso degli Irpini, il centrocampista potrebbe finire a Cesena insieme a Molina.

 

2013-07-09_alberto almici-2

 

Andare o restare? Rimandare i tre ragazzi a giocare o inserirli subito in rosa? Questo il dilemma relativo a Molina, Almici e Kone. Va detto che, se non ci fosse una rosa così ingolfata (quasi 50 tesserati nerazzurri) sarebbe tutto molto semplice. Come si faceva una volta, ragazzi e belle promesse in ritiro a disposizione del mister e poi si decide. Purtroppo una soluzione va trovata prima della partenza per Rovetta del 12 luglio e non è escluso che tutti vadano ancora a farsi le ossa. Di tre, quello che gioca nel ruolo più coperto è Almici (per il 4-3-3 l’Atalanta ha Zappacosta e Raimondi più eventualmente Masiello che possono alternarsi sulla destra di difesa), mentre Kone e Molina sono ideali per il centrocampo a tre che ha in mente Reja. La sensazione è che se il tecnico potesse valutarli in ritiro, sarebbero in rosa nella prossima stagione.

 

Serie A TIM 2011-12   24esima  giornata Atalanta - Lecce Cazzola

 

Chi non rientra nei programmi. Nomi alla mano, il direttore dell’area tecnica Sartori dovrà dare sfogo a tutta la sua abilità per tagliare la rosa in più reparti il più velocemente possibile. Qualche nome? Contini, Canini, Brivio e Nica in difesa, Cazzola e Giorgi a centrocampo oltre ad Ardemagni, Marilungo, Bentancourt, Boakye e De Luca in attacco. Senza ragionare troppo sulla rosa della stagione appena conclusa, questi giocatori (qualcuno è fermo per infortunio e altri sono in comproprietà) paiono in esubero rispetto alle necessità dell’Atalanta e alla concreta possibilità di trovare spazio nella prossima stagione. Per qualcuno ci sono voci su presunte richieste. L’ultimo campionato ha permesso a gente come Contini, Ardemagni e Giorgi di rivalutarsi un po', e il massimo sarebbe riuscire a trovare una soluzione per i primi giorni di luglio in modo da permettere a Reja di valutare al meglio quanti più giovani possibili.

 

 

Occhio alla Juventus. Chiudiamo ricordando che tra oggi e domani l’Atalanta si incontrerà con la Juventus per la definizione delle comproprietà. Sarà l’occasione giusta per parlare anche di Coman (esterno classe 1996) ma anche di Fausto Rossi (centrocampista centrale classe 1990) che è reduce da una stagione da protagonista nel Cordoba, in Spagna. Con i bianconeri, autentici cecchini nell’acquisizione di giovani talenti in giro per l’Italia e l’Europa, è sempre meglio avere ottimi rapporti: gente come Zaza e Berardi (o Rugani), tanto per fare due nomi, non potranno mai giocare nella Juventus prima di dimostrare grandi cose in provincia. Lo hanno fatto a Sassuolo ed Empoli, la speranza è che possa riaccadere ancora a Bergamo.

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