Pure chi non tifa Atalanta adesso tifa per l'Atalanta

Pure chi non tifa Atalanta adesso tifa per l'Atalanta
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Domanda secca: ma a voi è passata l’euforia? Sarò sincero, a me ancora non è scesa l’adrenalina e quindi di calcio parliamo domani. Perché questo mezzo golpe? Non me ne voglia il direttore, ma oggi vi racconto una cosa simpatica: mi sono accorto che a Bergamo c’è il “bipolarismo atalantino”. Nessuna malattia, semplicemente ho capito che esistono due tipi di bergamaschi in questo periodo, ovvero quelli che tengono all’Atalanta e quelli che sono stupiti, incuriositi, rapiti e soprattutto felici per i primi. I tifosi più incalliti dicono sempre che «non è facile tifare questi colori, o ce li hai dentro o lascia perdere». Nulla da obiettare in merito, però è incredibile osservare quanto le gesta della squadra di Gasperini stiano catalizzando l’attenzione di tutti quanti. Pallonari e non, giovani e meno giovani, uomini, donne e bambini: parlano tutti della stessa cosa.

 

 

Il fronte “Solo Dea”: tre metri sopra il cielo. Partiamo da chi è atalantino. Mentre rientravo a Bergamo da Napoli, tanti amici mi hanno scritto la stessa cosa: «Appena arrivi in città vedrai dappertutto una grande euforia». Effettivamente in giro si vede subito un tifoso della Dea: il sorriso a 52 denti, l’occhio vispo di chi ha dormito poco nel fine settimana perché impegnato a far saltare l’allarme anti-incendio di Orio ubriaco di felicità e una voglia irrefrenabile di urlare a tutti “Forza Atalanta”. Al bar, per strada, sul lavoro o al supermercato, i sostenitori nerazzurri li vedi immediatamente perché non ci stanno letteralmente più dentro, come direbbero i giovani. Sui giornali la parola “Europa” è stata ormai sdoganata e siccome siamo tutti matti è normale che ci sia una città intera che si stia rendendo conto che la storia è adesso. I più precisi stilano tabelle, quelli instancabili hanno già rivisto la partita di Napoli almeno tre volte, poi ci sono i diffidenti che pensano a Milan e Lazio e si agitano per i favori arbitrali. Emozioni, emozioni e ancora emozioni.

Il fronte “ma quanto vola la Dea”: i nuovi curiosi. Pierino, mio suocero, mentre assisteva alla potatura del pino in giardino mi ha chiesto: «Fabio, ma l’Atalanta cosa combina?». Manuela della reception, invece: «Fabio, contento? State facendo una cosa incredibile». E poi ancora mamma, papà, fratello, Antonio, Deborah, Stefania, Manuel e molti altri che non sono atalantini (qualcuno non è nemmeno appassionato di calcio) hanno fatto tutti la stessa domanda: ma l’Atalanta? Eh, amici miei, mica la spieghi facilmente questa Atalanta. Però è curioso vedere tanto interesse per una squadra che di solito nemmeno viene considerata da chi non è un appassionato. Bergamo e la sua gente sono, di rimbalzo, al centro di ogni discorso sportivo visto quanto sta volando la squadra di Gasperini. Dunque anche chi non è atalantino chiede, si informa e simpatizza. Certo, ci sono anche quelli delle grandi squadre che hanno un occhio di riguardo per Gomez e compagni, non saranno nuovi tifosi e anche se gli atalantini duri e puri magari non apprezzano bisogna pensare che è assolutamente normale vedere tanta simpatia e affetto anche da parte di chi, quando la squadra lottava nei bassifondi, pensava ad altro.

 

 

Tutti uniti allo stadio: Amatrice chiama. Domenica a Bergamo si gioca Atalanta-Fiorentina. I viola lunedì sera hanno pareggiato in casa con il Torino e sono ora a meno dieci punti da noi. Nei prossimi giorni avremo tempo di parlare e prepararci alla sfida, ma nessuno deve dimenticare che l’incasso dei biglietti (al netto delle spese) sarà devoluto in beneficenza per la ricostruzione del campo sportivo di Amatrice. Quindi domenica non sarà soltanto giusto, ma sarà soprattutto bello esserci, tutti quanti. Chi ama l’Atalanta sarà certamente al suo posto, chi non è abbonato prenderà il biglietto, ma se avete amici e parenti che fanno parte del fronte “Ma quanto vola la Dea?”, portateli con voi. Daranno una mano alla squadra e allo stesso tempo faranno beneficenza per Amatrice. In tribuna (e non solo) ci sarà anche il sindaco del centro devastato dal sisma Sergio Pirozzi, lui dei bergamaschi ha grande considerazione: quale occasione migliore per mostrare ancora una volta il volto più bello della nostra città? In fondo siamo tutti bergamaschi, l’Atalanta è la squadra della nostra terra e in questo momento rende tutti orgogliosi. Indipendentemente dalla fede calcistica.

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